Home Colline Metallifere Ecco Subterraneo: presentato il progetto del nuovo Museo della Miniera

Ecco Subterraneo: presentato il progetto del nuovo Museo della Miniera

di Redazione
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Si chiama Subterraneo il nuovo polo museale sul mondo delle miniere di Massa Marittima.

Un museo che offrirà percorsi emozionali sulla memoria, ma anche spazi collettivi e sarà porta di accesso alla città e ai suoi monumenti.

Oggi si è svolta la presentazione del progetto in Comune alla presenza del sindaco Marcello Giuntini, del vicesindaco con delega ai lavori pubblici Maurizio Giovannetti, dell’assessore alla cultura Irene Marconi e del presidente della Nuova Solmine Spa di Scarlino Luigi Mansi che, grazie all’Art Bonus, contribuirà alla realizzazione del museo.

Una struttura che riunirà in un’unica sede i due attuali musei dedicati alle miniere, il Museo della miniera e il Museo di arte e storia della miniera che rappresentano, all’interno del sistema museale di Massa Marittima, i due poli di un unico percorso nella storia delle attività minerarie del territorio e porta e punto informativo del Parco nazionale delle Colline Metallifere.

In base al nuovo progetto, il Museo di arte e storia delle miniere sarà trasferito dal Palazzetto delle Armi in piazza Matteotti all’edificio delle ex scuole elementari in via Corridoni. Il percorso espositivo sarà quindi completamente riqualificato e riallestito secondo criteri più rispondenti alle esigenze del pubblico con l’utilizzo di supporti e installazioni multimediali.

Vicino a questa nuova sede si trova il Museo della miniera, che si snoda con circa 700 metri di gallerie nella collina di travertino sotto il Parco di Poggio. In questo modo si verrà a creare un unico ingresso per i due musei collocato nell’edificio in via Corridoni. Nel progetto è anche previsto, oltre al percorso espositivo, la creazione di una caffetteria con terrazza panoramica sul centro storico, che avrà una vita indipendente da quella del museo sia per la gestione che gli orari, ma anche altri spazi di aggregazione e divulgazione, come un bookshop e una sala conferenze.

Una struttura che sarà in stretto collegamento con la città tramite percorsi di trekking urbano per visitare il centro storico e il Parco delle Colline Metallifere. Previsti anche percorsi multisensoriali che coinvolgeranno il visitatore guidandolo alla scoperta dei valori, dell’identità e la storia del territorio legato allo sfruttamento minerario con esperienze virtuali di visita che si integreranno alle esperienze “reali” nelle gallerie già esistenti del Museo delle miniere.

I lavori sono già iniziati e dureranno circa 2 anni per un costo di 475mila euro, di cui 50mila donati dalla Nuova Solmine (di cui 25 mila già versati nelle casse comunali e i restanti entro il 2020), ci sarà un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze nell’ambito del bando “Spazi attivi”, dedicato al sostegno di progetti per la rigenerazione, il recupero, il riuso e la riattivazione di spazi urbani già esistenti, e finanziamenti da parte della Regione Toscana.

La città e la miniera sono legate da una forte idea identitaria e collettiva -– ha detto il sindaco Marcello Giuntinie i nuovi spazi saranno pensati non solo per visitatori e turisti, ma anche come luogo d’incontro e di condivisione della memori per gli stessi cittadini di Massa Marittima. L’Art Bonus è poi una risorsa che Massa Marittima ha già sperimentato con successo nel restauro della Fonte dell’Abbondanza e anche in questa occasione voglio ringraziare la sensibilità e la grande disponibilità del presidente Luigi Mansi che ha abbracciato il nostro progetto con entusiasmo e passione“.

La nostra azienda è strettamente legata all’attività mineraria – ha aggiunto il presidente della Nuova Solmineperchè nata in quel contesto storico ed economico e ne conserva la memoria“.

“Ho iniziato a lavorare nelle miniere di Massa Marittima nel 1972 – ha ricordato Mansie in qualche modo mi considero l’ultimo minatore della Maremma. Mantenere vivo il ricordo del lavoro creativo fatto dai minatori e da tutte le maestranze non può essere dimenticato, ma può servire per costruire il futuro“.

Il nuovo museo sarà tutto da vivere – ha sottolineato Maurizio Giovannetti, sarà un progetto di rigenerazione urbana con l’obiettivo di trasmettere ai visitatori, ma anche alle nuove generazioni, un’emozione, una storia di quella che era la vita in miniera, c’erano sì dei pericoli, ma era anche una vita di comunità e su questo si è costruita l’identità di tutto un territorio”.

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