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Si parla di storia nel nuovo appuntamento “tascabile” negli splendidi locali del Villino Panichi, che affaccia in piazza fratelli Rosselli, per pochissimi, fortunati spettatori: un regalo che l’agenzia A&G Real Estate fa ai propri clienti. Torna, così, la mini rassegna che anima le serate in uno degli edifici Liberty più preziosi di Grosseto, realizzato dall’architetto Lorenzo Porciatti nel 1900.
Domenica primo dicembre, alle 18, Massimo Ciani presenta il suo libro “La Grande Guerra sulle tracce di Amedeo”, edizioni Heimat. Interverrà Moreno Canuti.
Roberta Saccani, titolare dell’agenzia A&G Real Estate, la cui sede è proprio all’interno del Villino Panichi, offrirà ai presenti, l’evento e al termine un aperitivo. L’ingresso è libero.
Il libro
Primavera 1916. L’Italia assapora la guerra dal lato peggiore. La “spedizione punitiva” promossa dall’esercito imperiale percuote il Pasubio e travolge migliaia di fantaccini sbigottiti. Amedeo è tra loro. Neppure il tempo per rendersi conto di cosa sta succedendo che giace disteso in terra con gli occhi spenti. Amedeo ha trent’anni, moglie, tre figli e un quarto in arrivo. Un ragazzo dell’86 che non farà in tempo a veder arrivare quelli del ’99. Come migliaia di altri contadini, la mobilitazione generale lo coglie al lavoro nei campi. Dopo un borbottio di protesta si rassegna, prepara un fagotto di panni, sale su una tradotta e docilmente si fa a condurre a morire. Con lui, in una guerra scarsamente sentita e partecipata, scompare dalla storia la parte migliore della classe contadina. Tra la polvere, le urla di dolore, il crepitio delle mitragliatrici e gli schianti delle granate la gioventù rurale subisce in nome della patria il più grave degli espropri, quello della vita, sottraendola per sempre alle sue ordinarie occupazioni, agli affetti, alla famiglia, a un futuro di speranza.
L’autore
Grossetano di nascita, di vissuto ma soprattutto di sentimenti, Massimo Ciani si scopre poeta e scrittore in età matura dopo avere dedicato una vita all’insegnamento e alla libera professione di avvocato. L’esordio avviene per caso, con la sua partecipazione alla prima edizione del premio il Grappolo d’Oro nel contesto della Festa dell’Uva che si celebra ogni autunno a Cinigiano. La sua poesia dedicata a Zaza, mitico personaggio del territorio costiero maremmano, pescatore di arselle sui fondali intorno a Marina, a buon titolo rientrante in quella che lo stesso Ciani definisce la “saga dei reietti”, vince il primo premio a unanime giudizio della giuria popolare.
Sulla spinta emotiva di una accertata accettazione della propria proposta poetica, Ciani scrive e pubblica, in successione , due libri di poesie: ”Grosseto d’ascolto” (2012) e “Grosseto d’accanto”(2014). Protagonista non più silenziosa ma ciarliera è la città in cui da sempre vive e che per la prima volta trova spinta e motivazione per parlare e descriversi. Non lo fa in prima persona. Nel primo volume si esprime dando voce alle piazze, alle vie ed ai monumenti, costruendo un puzzle surreale nel quale via Ricasoli, il Corso, piazza della Vasca, piazza del Sale, Andrea da Grosseto e Leopoldo di Lorena si descrivono quali testimoni commossi e partecipi di una Grosseto storica ormai trascorsa.
In “Grosseto d’accanto” invece prendono voce i personaggi della Grosseto che era. Alfio,il Lulli e Orazio, venditori storici di semi e noccioline, i fratelli Cecchini con il loro negozio di pannina, insieme ancora a tanti altri monumenti, vie, piazze, negozi. Le poesie di Ciani attraggono l’attenzione di una poliedrica personalità musicale quale quella di Carla Baldini che sulla struttura di “Son l’alluvione” e de “L’inno alla frittella” compone due canti che vengono stabilmente inseriti nel repertorio del noto coro popolare “Le donne di Magliano”. Chiusa questa parentesi poetica, Ciani affronta il terreno insidioso della prosa. Lo fa calandosi nella biografia. Non quella propria ma della famiglia di origine. Di un personaggio in particolare. Un nonno materno che non ha mai conosciuto e che neppure sua madre ha conosciuto. Un nonno contadino semianalfabeta che a soli trentanni scompare nel vortice di un conflitto mondiale. Un nonno la cui vicenda personale ha tratti inconfondibili di universalità, accomunando la stessa tragica sorte migliaia e migliaia di soldati contadini fantaccini che costituiscono la struttura portante dell’esercito regio.
Accanto al tema principale l’autore si inoltra sul sentiero di un tema non sempre sviluppato dalla storiografia. Quello che concerne la condizione della società rurale allo scoppio del primo conflitto mondiale. Gli uomini sono al fronte e la carenza di manodopera è alleviata dal lavoro femminile e minorile. In questo contesto emergono due donne accomunate dal medesimo destino della vedovanza , entrambe cinigianesi, che ciascuna per la loro parte si sforzano di reagire alla loro triste sorte, Angiolina e Maria. Ciani presenta questo libro in prima assoluta a Grosseto dopo due presentazioni a Cinigiano e Piancastagnaio.