Sabato 6 luglio alle 19.00, a Magliano in Toscana, nella piazza adiacente la Pieve di San Martino, si inaugura, presso la galleria Arti in corso, la mostra Tre locali più servizi. La mostra è patrocinata dal Comune di Magliano ed è inserita nel programma istituzionale degli eventi estivi.
Il progetto del fotografo d’arte milanese Giulio Cerocchi è composto da sei grandi immagini fotografiche in bianco e nero, montate su lastre metalliche, dei locali di una vecchia casa abbandonata. Accanto alle foto, sono a disposizione del pubblico piccoli elementi di arredamento colorati, in tutto ottantadue pezzi, di varie dimensioni, ritagliati e montati su supporto calamitato. I visitatori possono collocare gli elementi secondo il gusto personale, arredando così i diversi spazi del locale abbandonato. Il gioco, se così possiamo chiamarlo, coinvolge i partecipanti, capovolgendo le regole (l’invito sacrosanto in ogni mostra, NON TOCCARE, qui viene addirittura ribaltato) e portando nuova vita e colori nel casolare.
«Questo progetto – rivela Cerocchi – costituisce la naturale continuità di un mio percorso di contaminazione fotografica tridimensionale e soprattutto una ricerca personale tra il passato e il presente. Nel 2015 mi sono trovato a vagare in un paese abbandonato in provincia di Siena tra i locali deserti di un’antica casa colonica. Mi piaceva immaginare il posto abitato, è nato così il desiderio di creare in quegli spazi nuove atmosfere di vita quotidiana in modo del tutto personale, utilizzando immagini di mobili, di oggetti e di suppellettili prese da internet, ma trasformandole fotograficamente in disegni colorati, simili al linguaggio dei fumetti per bambini.»
«Non più considerata solo come un oggetto da contemplare, la fotografia si trasforma in un collage mobile – aggiunge la critica d’arte Gigliola Foschi – e in un invito ad attivare la fantasia. Sempre pronto a sperimentazioni capaci di aprire il linguaggio fotografico a nuove possibilità, Cerocchi dà qui vita a uno spazio quasi tridimensionale, a un “gioco dell’arredo” dove la fantasia può scorrere libera e serena, senza vincoli razionali o giudizi di merito».
Nell’ambito della mostra viene presentata con il titolo In the middle of nowhere una serie di fotografie a colori di Adriana Aromolo Castiglia, scattate nello stesso luogo – il casolare abbandonato del paesino in provincia di Siena – e nella stessa occasione di Giulio Cerocchi. Qui si ritrova lo spirito intimista e l’attenzione al dettaglio dell’autrice, già presenti nel progetto fotografico Intangible attuato, anni addietro, sempre assieme a Cerocchi ed esposto a Roma e in Toscana. La tematica, infatti, è simile: cercare e documentare con rispetto e delicatezza le tracce che le persone lasciano quando se ne vanno. Un sacco, un bastone, perfino un passaverdure testimoniano vecchie presenze. Adriana le documenta, mentre Giulio immette con la fantasia nuova vita fra i muri scrostati.
La mostra resterà aperta dal 6 al 14 luglio, dalle 19.00 alle 22.00.