Mercoledì 5 giugno, alle 18, alla Libreria delle Ragazze, in via Fanti 11/b, a Grosseto, sarà presentato il libro “Io, Khaled, vendo uomini e sono innocente“, di Francesca Mannocchi (Einaudi editore).
«Ci chiamano mercanti della morte, immigrazione clandestina, la chiamano. Io sono la sola cosa legale di questo Paese. Prendo ciò che è mio, pago a tutti la loro parte. E anche il mare, anche il mare si tiene una parte della mia mercanzia». Negli ultimi anni sono state raccontate centinaia di storie di migranti. Si è raccontato poco, però, dei trafficanti.
Il tabù lo ha rotto l’inviata de L’Espresso Francesca Mannocchi, e lo ha fatto con la potente forma della narrativa: un racconto in cui Khaled parla in prima persona, rivelandosi vittima e carnefice insieme. Khaled ha poco piú di trent’anni, ha partecipato alla rivoluzione per deporre Gheddafi, ma la rivoluzione lo ha tradito. Cosí lui, che voleva fare l’ingegnere e costruire un nuovo stato, è diventato invece un anello della catena che gestisce il traffico di persone. Organizza le traversate del Mediterraneo, smista donne, uomini e bambini dai confini del Sud fino ai centri di detenzione: le carceri legali e quelle illegali, in cui i trafficanti rinchiudono i migranti in attesa delle partenze, e li torturano, stuprano, ricattano le loro famiglie. Khaled assiste, a volte partecipa. Lo fa per soldi, eppure non si sente un criminale. Perché vive in un paese dove il confine tra bene e male non si distingue più.
«È come una droga Murad. Vai avanti e basta. Sempre più persone coinvolte, sempre più armi, sempre più soldi. L’olio che fa girare la macchina sono i negri. Il vero oro della nostra Libia. Non posso più fermarmi adesso, so che lo capiresti, mi hai detto di correre, di guardarmi le spalle e rimanere vivo, e continuo a correre da allora. So che ho bisogno di rimanere forte, ho visto cosa fanno ai deboli. E non voglio finire così».
Francesca Mannocchi, reporter freelance e giornalista esperta di Nord Africa e di Medio Oriente, collabora con numerose testate, italiane e internazionali. Ha realizzato reportage da Libia, Iraq, Libano, Siria, Tunisia, Egitto, Afghanistan. Ha vinto il Premio Giustolisi con un’inchiesta sul traffico dei migranti e sulle carceri libiche e il Premiolino 2016. Come regista ha realizzato insieme ad Alessio Romenzi il documentario “Isis, Tomorrow,” presentato alla 75esima Mostra internazionale del cinema di Venezia.