Dal 31 marzo al 21 aprile, nella sede dell’associazione Kansassìti (in viale Porciatti 10, a Grosseto), si terrà la mostra “Sold out”, a cura di Fake Coma Studio. L’iniziativa nasce dalla volontà di avviare un rapporto di collaborazione più stretto tra queste due realtà grossetane, che condividono il comune obiettivo di promuovere lo sviluppo di processi culturali sul territorio e la creazione di reti.
Durante la mostra saranno esposte le opere di Oscar Corsetti, Matteo Maggio, Matteo Olivo, Faber Torchio e Kerta von Kubin, gli artisti che lo scorso mese di novembre hanno dato vita, attraverso il progetto Pop Up Lab, al Fake Coma Studio, uno spazio sito in via Montanara 3 a Grosseto, interamente dedicato all’arte contemporanea ed all’artigianato di qualità.
In occasione del vernissage, previsto per domenica 31 marzo alle 18.30, Matteo Olivo e Kerta von Kubin presenteranno una performance audio-visiva che unisce sonorità elettroniche, strumenti metallici suonati dal vivo ed un visual interattivo. Gli spettatori saranno accompagnati attraverso una successione di paesaggi sonori, caratterizzati da atmosfere oniriche e rumori ambientali: la musica elettronica di Matteo Olivo si fonde con gli strumenti in metallo costruiti e suonati da Kerta von Kubin, amplificati attraverso microfoni a contatto. Ad accompagnare questo percorso sonoro vi sarà un visual incentrato su un lavoro di visualizzazione del suono, progettato con tecniche di coding.
Il duo MK
Il progetto MK nasce dall’incontro di Kerta von Kubin, musicista e scultrice francese, e Matteo Olivo, produttore di musica elettronica e visual artist italiano. Dal 2017 i due artisti lavorano assieme eseguendo performance audio-visive e progettando installazioni interattive per mostre e gallerie. Tra le più recenti si citano “The flux”, lavoro site specific realizzato per Ohrenhoch Gallery a Berlino, e “Mythopoeia”, visual mapping realizzato in collaborazione con KinocirKus, in occasione dell’omonima mostra di sculture di Kerta von Kubin presso il Forte Stella a Porto Ercole.
Kerta von Kubin è nata il 14 aprile 1990 a Bourg-de-Péage (Francia). E’ un artista e ricercatrice in filosofia.
Ha iniziato il suo percorso artistico a Berlino, dove si è trasferita nel 2010 lavorando come scultrice, curatrice e gallerista. Ha inoltre fatto parte del collettivo artistico dell’associazione ArtProTacheles che gestiva il giardino di sculture del Tacheles, famoso centro di produzione artistica nel cuore di Berlino e ricoperto il ruolo di presidente dell’associazione. Nello stesso periodo ha fondato il progetto culturale Kunstwerkstatt Marzahn, nella periferia est della città.
Ha approfondito la scena musicale industriale e sperimentale mettendo a frutto anche le proprie abilità scultoree inerenti la lavorazione del metallo. Le sue produzioni sono centrate prevalentemente sull’utilizzo di strumenti in ferro costruiti artigianalmente ed amplificati attraverso microfoni piezoelettrici. Utilizza, inoltre, la chitarra ed alcuni synth modulari, a cui unisce registrazioni ambientali per la creazione di paesaggi sonori.
Nel 2016 è tornata in Francia dove ha iniziato un dottorato di ricerca in filosofia presso l’Università Lyon 3, ed in co-direzione con l’Ensba (la Scuola nazionale superiore delle belle arti di Lione).
Informazioni al link www.kertavonkubin.com.
Matteo Olivo: formato alla Sae School di Milano, dopo anni trascorsi come produttore e dj nella scena techno fiorentina, approda nel 2013 alla musica Idm e dark ambient, realizzando varie release per etichette del settore (tra le più recenti Crazy Language, Abstract Reflections).
Ha collaborato inoltre assieme a vari videomaker, componendo musiche per video e liveset a/v, tra cui si annovera recentemente quello realizzato con Mykhaylo Shkurat presso Spektrum Art Berlin.
Le sue produzioni si caratterizzano per le particolari atmosfere oniriche e per l’accurata ricerca sui glitch e sulle ambientazioni sonore, ottenute anche attraverso l’utilizzo del field recording. Da alcuni anni ha abbinato alla produzione musicale il video, realizzato attraverso patch auto prodotte in ambiente Max/Msp/Jitter.
Faber Torchio è nato a Cremona il 9 giugno 1973.
Laureato in Architettura al Politecnico di Milano con una tesi su spazio, percezione e fragilità dal titolo “6 gradi di separazione”.
Lavora principalmente con la fotografia, impostando la propria ricerca su temi molto personali, realizzando immagini che vanno a riprendere e ricostruire ricordi, sensazioni passate o emozioni transitorie attraverso elementi che possano suggerirli. Le sue fotografie spesso raffigurano particolari, sono immagini tagliate, mostrate appena, inquadrano qualcosa che vuole evocare altro. I progetti legano queste immagini attraverso un racconto dal linguaggio cinematografico. Ha realizzato mostre personali e collettive e ha partecipato a rassegne multidisciplinari in Italia e all’estero.
Nel 2008 il progetto “Bluesman”, incentrato sulla diversità, è stato presentato in occasione della IX edizione del festival internazionale di arte contemporanea di Barcellona BAC! 08 Réveille-toi! al CCCB Centre de Cultura Contemporània de Barcelona.
Nel 2017 il suo lavoro fotografico per Foscarini è stato pubblicato su Inventario. L’anno successivo il progetto “The Dance of Death” è stato esposto in occasione della Milano Photo Week. Attualmente vive e lavora a Grosseto.
Informazioni: flickr.com/faber9673.
Matteo Maggio è nato a Grosseto nel 1983.
Nel 2002 si diploma al Liceo artistico di Grosseto e, successivamente, all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove frequenta i corsi di scultura del marmo del professor Piergiorgio Balocchi e qui nel 2006 si laurea con lode. Dal 2004 inizia a partecipare ed esporre a numerose manifestazioni e concorsi in Italia, aggiudicandosi importanti riconoscimenti e premi attraverso le proprie opere, realizzando ad esempio, nel 2009, il monumento commemorativo alle vittime del manicomio ad Arezzo.
Nel 2010 realizza nel chiostro del Palazzo di San Galgano a Siena l’istallazione “Corpo del Suono”. Nel 2011 viene selezionato per il progetto di arte ambientale “Prospettive dell’urbano – Dieci scultori per le periferie di Siena”, a fianco di artisti del calibro di Mainolfi e Staccioli. Marmo, gesso, cemento e resine, una commistione di tradizione e novità è la cifra stilistica delle sue opere.
Informazioni: http://www.matteomaggio.it/
Oscar Corsetti: architetto & designer vive e lavora nel cuore della Toscana, dividendosi tra le provincie di Grosseto e Firenze, dove a partire dal 2000, insieme alla professione, porta avanti progetti che coinvolgono design, scrittura, musica e pittura.
Le sue opere “figurativo_informali” sono la cornice delle musiche che suona e compone in chiave “noise- alternative-rock”, prima con i Me(h)ow e adesso con i Twoas4.
Informazioni: www.twoas4.com.