L’11 maggio, alle 17.30, all’Aurelia Antica Multisala, si terrà l’incontro con il dottor Fabio Roia e la presentazione del suo ultimo libro “Crimini contro le donne. Politiche, leggi, buone pratiche” (Franco Angeli 2017).
Fabio Roia è magistrato dal 1986; nella sua lunga carriera è stato componente del Consiglio superiore della Magistratura nella consiliatura 2006-2010 e ha ricoperto incarichi prestigiosi, tutti legati alla protezione delle “fasce deboli”.
Attualmente è presidente della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano ed è un membro, in rappresentanza di tutti gli uffici giudiziari lombardi, del tavolo permanente in tema di “Interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza” della Regione Lombardia.
Nella sua ultima pubblicazione, “Crimini contro le donne”, sono raccolte convenzioni internazionali, leggi, provvedimenti di indirizzo politico, buone pratiche adottate per creare uno strumento di informazione e di formazione utile a tutti i soggetti che ogni giorno entrano in contatto con le vittime di una delle tante forme di violenza di genere: magistrati, avvocati, operatori di polizia giudiziaria, assistenti sociali, operatrici dei centri antiviolenza, personale sanitario…
Ma l’autore va oltre alla raccolta dei “rimedi giuridici”, sollevando il velo sulle radici culturali della violenza di genere: la visione patriarcale dei rapporti tra i generi, ancora presente in parte della società; la volontà di ristabilire la gerarchia di potere quando una donna mostra la volontà di decidere liberamente della propria vita; i pregiudizi e gli stereotipi sui generi, che inquinano il modo di pensare e di pensarsi non solo di tanti uomini, ma anche di molte, troppe donne. In che modo la legge e le buone pratiche per un diverso approccio culturale possono interagire per scalzare stereotipi, pregiudizi, subalternità dell’un genere rispetto all’altro e creare le condizioni per una vera parità? Applicare gli istituti giuridici, condurre i processi penali tenendo conto delle vittime, lavorare con un approccio multidisciplinare possono aiutare ad operare un cambiamento culturale? Quest’ultimo può essere facilitato da una formazione specifica degli operatori? Può la rete tra i vari soggetti che ogni giorno entrano in contatto con le vittime della violenza fare davvero la differenza?
Ne discute con il giudice Roia il dottor Giuseppe Coniglio, già Sostituto Procuratore a Grosseto, adesso in servizio presso il Tribunale di Civitavecchia, che per molti anni ha coordinato il pool di magistrati della task force Codice rosa.
L’evento è organizzato dal Centro documentazione donna dell’Isgrec in collaborazione con: Associazione Olympia de Gouges, Centro antiviolenza di Grosseto, Centro Donna, Raccontincontri-Libreria delle ragazze, Non una di meno. L’iniziativa è stata ritenuta dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Grosseto quale attività formativa (3 crediti).
Informazioni sul sito www.isgrec.it all’indirizzo e-mail segreteria@isgrec.it | al numero di telefono 0564.415219.