Sarà suor Anne Lècu, religiosa domenicana, a concludere, venerdì 11 maggio, il percorso “Sentieri di giustizia”, promosso da Caritas diocesana, che ha come titolo di sfondo: “La bellezza della vita”.
“L’ispirazione – spiega don Enzo Capitani, direttore di Caritas diocesana – ci è venuta attraverso una frase di padre David Maria Turoldo, che in un suo scritto dice: ‘Nessuno uccida la speranza, neppure del più feroce assassino, perché ogni uomo è una infinita possibilità’. Partendo da questa meravigliosa considerazione, Caritas vuol continuare a proporre occasioni di riflessione su queste infinite possibilità di resurrezione, che non vanno mai negate, e lo fa attraverso la voce di tre testimoni cristiani del nostro tempo”.
Dopo Davide Cerullo e don Claudio Burgio, suor Anne Lècu terrà, in Cattedrale (alle 16.30) un incontro pubblico dal titolo: “Hai coperto la mia vergogna”. Al mattino la religiosa terrà una meditazione al clero.
Donna di profonda formazione biblica e teologica e dall’intensa ricerca spirituale sui temi che riguardano le “ferite” dell’umano di fronte a Dio, suor Anne coniuga la sua consacrazione religiosa con il lavoro di medico in un carcere nell’Ille-de-France dal 1997. Ha sostenuto a Parigi il dottorato con una tesi di filosofia pratica sulla cura dell’altro nella prigione.
Nel 2017 pubblica il suo libro “Hai coperto la mia vergogna”. Dio riveste Adamo ed Eva dopo il peccato originale con tuniche di pelli. Gesù viene spogliato sulla croce della sua tunica di lino. Una “vestizione” e una “spoliazione” aprono e chiudono il percorso della storia della salvezza biblica. Anne Lècu, che con la vergogna, la spoliazione e le ferite dei corpi e delle anime fa quotidianamente esperienza con il suo lavoro di medico e consacrata nelle carceri, invita a compiere con lei un cammino di ricerca del “senso dell’abito” lungo la storia biblica.