Giovedì primo marzo, alle 17, nella sala Petruccioli di Pitigliano, si terrà la conferenza dal titolo “L’arte di resistere, fiabe e disegni da Auschiwtz“, con la partecipazione di Jadwiga Pinderska Lech, responsabile editoriale del Museo di Auschwitz e curatrice dei volumi “Disegni da Auschwitz” e “Favole da Auschwitz”, tradotti in diverse lingue.
L’iniziativa, aperta a tutti i cittadini, è promossa dal Comune di Pitigliano in collaborazione con l’agenzia formativa Proteo e il Centro culturale Fortezza Orsini.
Interverranno Irene Lauretti, assessore alla cultura del Comune di Pitigliano; Fabio Favali, presidente di Proteo Grosseto; Barbara Benigni, del liceo Rosmini di Grosseto; Simone Duranti, della scuola Normale Superiore di Pisa; Elena Vellati dell’Isgrec; Fiorita Bernieri, dell’istituto comprensivo Grosseto 2. Saranno presenti gli studenti di seconda superiore del Liceo Rosmini di Grosseto, sezioni B e C, per illustrare il lavoro che hanno svolto sulle due pubblicazioni del Museo di Auschwitz.
Disegni da Auschwitz e favole da Auschwitz sono una toccante testimonianza di come nei campi di concentramento i deportati cercassero di resistere all’annientamento della persona e della dignità umana, con qualsiasi mezzo, anche dedicandosi all’arte. Da qui il titolo della conferenza “L’arte di resistere”.
Jadwiga Pinderska-Lech, responsabile editoriale per il Museo di Auschwitz, durante l’incontro, racconterà la storia incredibile delle favole che furono scritte e illustrate clandestinamente ad Auschwitz dai prigionieri polacchi, pensando ai loro bambini a casa. L’idea di realizzare questo progetto clandestino prese vita nel 1944 quando un prigioniero polacco, che lavorava negli uffici delle SS, dove venivano studiati i piani di ampliamento del lager, ritrovò un libretto di favole nel Kanada, ovvero nel luogo all’interno del campo di concentramento, in cui venivano immagazzinati i beni sottratti ai deportati e alle vittime. Avendo accesso, nell’ufficio delle SS, ai colori e alla carta, i prigionieri decisero di ricreare quelle storie adattandole ai loro bambini. Al processo di creazione delle favole lavorarono di nascosto oltre 20 prigionieri che riuscirono ad elaborare 50 testi. I libretti, poi, venivano spediti alle famiglie, attraverso passaggi segreti complicatissimi, mettendo a rischio la vita stessa, se fossero stati scoperti.
“Disegni da Auschwtz” riproduce 34 tavole illustrate, nascoste in una bottiglia e ritrovate due anni dopo la fine della guerra a Birkenau. Le tavole raffigurano anche la camera a gas.