Venerdì 25 agosto, alla Fondazione La Ferriera, in località Pescia Fiorentina, e sabato 26 agosto, nella splendida cornice di piazza Magenta, nel cuore del borgo medioevale maremmano di Capalbio, si terrà la cerimonia di premiazione della VI edizione del Premio internazionale Capalbio Piazza Magenta.
Fra i più prestigiosi riconoscimenti letterari italiani, il premio è stato fondato alla fine degli anni Novanta dall’allora direttore del Corriere della Sera Paolo Mieli, saggista, editorialista del Corriere della Sera e attualmente nel consiglio di amministrazione della Rizzoli, ed annovera nel suo albo d’oro i più celebri nomi della cultura, del giornalismo, della politica e dell’economia.
I vincitori
Per l’edizione 2017, la giuria composta da Nicola Caracciolo (presidente), Luigi Bellumori (sindaco di Capalbio), Mirella Serri, Giacomo Marramao, Furio Colombo, Giancarlo Bosetti, Moreno Martini, Carlo Gallucci, Marisa Garito e Luca Pietromarchi ha selezionato i seguenti autori:
- venerdì 25 agosto, alle 18, alla Fondazione La Ferriera in località Pescia Fiorentina, ritireranno il “Premio Internazionale Capalbio Piazza Magenta” Gherardo Colombo e Piercamillo Davigo, autori de “La tua giustizia non è la mia” (edizioni Longanesi). Dialogherà con loro sui temi più scottanti della giustizia in Italia Furio Colombo, giornalista, scrittore e politico;
- sabato 26 agosto, alle 18.30, in piazza Magenta a Capalbio, saranno premiati per le loro opere Alberto Negri, con “Il musulmano errante. Storia degli alauiti e dei misteri del Medio Oriente” (edizioni Rosenberg & Sellier), che racconta riti e credenze degli alauiti ripercorrendo una storia di oltre mille anni fino alla tragedia della guerra civile siriana e all’assedio di Aleppo; Vittorio Pavoncello per “Tutte le foto del mondo tranne una” (edizioni Progetto cultura), racconto dedicato alla vicenda di un giovane hikikomori attraverso cui si snoda la storia del Giappone dalla metà del Novecento fino ai nostri giorni; Gaia Servadio, scrittrice de “I viaggi di Dio” (edizioni Feltrinelli), un cammino nella spiritualità attraverso i secoli e i popoli; Vittorio Sgarbi, autore di “Dall’ombra alla luce. Da Caravaggio a Tiepolo. Il tesoro d’Italia: vol. IV” (ed. La nave di Teseo), quarto appuntamento su storia e geografia dell’arte italiana condotta dal noto autore e Corrado Stajano scrittore dell’“Eredità” (edizione Il Saggiatore), un compendio di ricordi personali e memoria storica collettiva.
Durante la serata sarà consegnato anche il Premio speciale per l’editoria alla casa editrice La lepre di Alessandro Orlandi e ai suoi autori Domitilla e Marco Calamai De Mesa per “La mantella rossa”, un romanzo ambientato alla fine del XV secolo che alterna l’amore contrastato tra i protagonisti con la tensione epica degli eventi storici narrati, e ad Annarosa Mattei per “L’enigma d’amore nell’occidente medioevale” che, a partire dalla Provenza medioevale, ripercorre la storia e i destini della passione amorosa.
Un Premio speciale per la sezione economia “Filippo Caracciolo” sarà consegnato a Edoardo Nesi (già Premio Strega 2011) e Guido Maria Brera per “Tutto è in frantumi e danza. L’ingranaggio celeste” (edizioni La nave di Teseo), un dialogo fittissimo sui più scottanti temi economici e politici intriso di nostalgia per la fine di un’epoca. Va invece a Carlo Vellutini, giornalista dell’emittente TV9, il Premio Capalbio 2017 al territorio per “Reti di Smeraldo”(edizioni HeiMat), un romanzo “ di vita” che ha il calcio come filo conduttore.
Seguirà un incontro con Tomaso Montanari, storico dell’arte, docente universitario ed editorialista di “Repubblica”.
La serata di sabato 26 agosto sarà condotta dalla scrittrice e giornalista Giovanna Pancheri, corrispondente dagli Stati Uniti di Sky TG24, per la quale ha anche seguito in prima persona, come inviata di punta, i più recenti attacchi terroristici di Parigi.
Le letture di alcune parti dei libri premiati saranno a cura dell’attrice Irene Grazioli, nota per i suoi numerosi film, fra cui “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores.
La segreteria del Premio è curata dalla scrittrice, blogger e giornalista grossetana Dianora Tinti.