Ultima settimana di apertura della mostra “Milano ‘64”, che ha visto protagonisti alcuni approfondimenti tematici multidisciplinari in forma di “talk” con voci diverse dall’ambito letterario, artistico e dell’impresa culturale.
Sabato 9 aprile, si svolgerà l’ultimo incontro tematico, con un appuntamento d’eccezione dal titolo “Dalla Maremma a via Montenapoleone”, alle 17.30 presso la Pinacoteca Civica. Ospite dell’incontro il collezionista Gianfranco Luzzetti, uno dei protagonisti della scena antiquaria internazionale che, insieme a Mauro Papa, condurrà un confronto sulla mostra.
Gianfranco Luzzetti negli anni della prima giovinezza, che coincide con i difficili anni della guerra, si stabilisce a Grosseto, città di origine dei suoi genitori, dove insieme ai suoi fratelli maggiori si adatta ai più svariati lavori per contribuire al sostentamento familiare. Dopo gli studi si trasferisce a Milano, città culturalmente attiva e stimolante, in piena fase di ricostruzione post-bellica, che offre al giovane
Gianfranco allettanti proposte lavorative, accostandosi all’arredamento e alle arti decorative –mobili e maioliche – interessandosi poi alla scultura e alla pittura. La ricerca del “bello” e del “meglio” lo portano ben presto ad un radicale cambiamento della professione, spostando il negozio nella zona più lussuosa della città: via Montenapoleone. E’ qui che avviene la conoscenza con le personalità dell’epoca, con i direttori dei maggiori musei del mondo, con grandi maestri (tra cui ricordiamo anche l’illustre Eugenio Montale che, affettuosamente, amava chiamarlo “toscanaccio”) che furono veri esempi di vita ed amici. Un percorso biografico affascinante, dalla Maremma a via Montenapoleone a Milano, negli stessi anni in cui Luciano Bianciardi scriveva la sua “Vita agra”.
La mostra è aperta al pubblico fino a domenica 10 aprile dalle 15.30 alle 19.30.
Il bilancio dell’assessore Barbara Catalani
“La primavera è sempre momento di bilanci – dichiara l’assessore comunale alla cultura, Barbara Catalani – e vorremo farne qualcuno anche noi della cultura. Prendendo a pretesto la conclusione della mostra ospitata in pinacoteca, dal titolo ‘Milano ’64’, vorremmo tracciare una linea di demarcazione su quella che è stata l’attività culturale della nostra città dall’autunno ad oggi“.
“Superata la concezione che la cultura è un fenomeno di consumo e mero intrattenimento, e che questa può e deve divenire il vero fattore in grado di risollevare la società dal declino morale e civile, possiamo affermare, con grande soddisfazione, che gli investimenti compiuti in questi anno stanno dando grandi risultati – spiega l’assessore –. Un museo, il Magma, riconosciuto a livello europeo con il premio Das 2015, che lo annovera come il miglior museo a livello europeo sul tema del lavoro. Il Teatro Fonderia Leopolda, che sotto la direzione di Eugenio Allegri ha visto registrare il sold-out a tutti gli spettacoli, portando, solo nella prima fase del suo cartellone, quasi 4.000 spettatori. Ha visto poi ritornare le famiglie a teatro la domenica, con una presenza fissa di 300 spettatori alla volta. Ha portato più di 2.000 studenti provenienti da Follonica e Massa Marittima, a teatro, la mattina. Uno straordinario risultato se si pensa che un teatro mancava nella nostra città da ben 25 anni“.
“La recente apertura del Parco Centrale, significativa opera ambientale urbanistica destinata a rappresentare un altro fiore all’occhiello non solo per la Toscana, ma anche per l’Italia intera, ha visto realizzarsi un bisogno che la città taceva da tempo, riattivando interessanti movimenti urbani che non erano previsti – sottolinea Barbara Catalani -. Una grande trasformazione globale che ci vede impegnati nella ricerca di qualità, innovazione e crescita sociale. La ricerca è un lavoro estenuante, ma ricco di stimoli, ti costringe a tenere alta sempre la guardia e soprattutto a sbirciare cosa succede accanto a te. Ricerca e progettualità è quello che oggi fa la differenza e credo che i risultati raggiunti siano il frutto di questo connubio“.
“Ricerca e progetto sono anche alla base della mostra che sta per concludersi in Pinacoteca. ‘Milano ’64. Ferruccio Malandrini fotografo a Milano0 ha visto ospiti importanti, ha espresso punti di vista diversi e molto interessanti su quello che possiamo fare sia come singoli, ma soprattutto come comunità. Ha permesso di ragionare, partendo da un pretesto, l’Italia del boom economico, sull’Italia di oggi offrendoci spunti che ci toccano molto da vicino, come il lavoro culturale, la rigenerazione urbana, l’industria fiorente delle creatività – continua l’assessore -. Ha visto esposte tra le pareti della pinacoteca le immagini profonde e toccanti di Ferruccio Malandrini, decretando ancora una volta la fotografia come vera protagonista nella scena visiva della nostra città. A breve, infatti, il FollowMe ospiterà per la seconda volta a Follonica l’imponente lavoro di Letizia Battaglia. La mostra ha registrato ormai a pochissimi giorni dalla chiusura oltre ottocento presenze. Oltre al programma di incontri ‘Dialoghi sulla città’, il progetto ha incluso anche attività di mediazione museale, con classi delle scuole superiori, coinvolgendo gli studenti anzitutto come cittadini, avvicinati alle immagini e ai temi dell’esposizione attraverso momenti di forte coinvolgimento ed interazione, sia a livello sensoriale che intellettuale”.