Una conferenza, corredata dalla proiezione di un documentario e da un concerto, per conoscere meglio l’ultimo relitto trovato al Giglio Campese e sistemato all’interno della mostra permanente “Memorie Sommerse” nella Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano. L’ha organizzata per domenica prossima 6 dicembre alle 16.30 nell’auditorium del centro culturale ex Onmi, l’amministrazione comunale di Monte Argentario, in collaborazione con la Rete Museale della Provincia di Grosseto e la Soprintendenza Archeologica per la Toscana. Si parlerà della storia lunga oltre mezzo secolo di questo ritrovamento e dei “tesori” contenuti nell’imbarcazione greca del 600 a. C., utilissimi per conoscere quel periodo in modo completo. La nave, infatti, viaggiava con carichi enormi partendo dalla Grecia per fare scalo al Campese dove si approvvigionava di acqua ed altro materiale e ripartire verso la Francia. E proprio al Giglio affondò come si accorsero, negli anni ’60, alcuni sommozzatori che non si fecero scrupoli a portar via parte del carico.
Ad ogni modo, tanto è stato salvato. Parti della nave sono state restaurate dalla Soprintendenza che nei giorni scorsi ha consegnato alcuni frammenti della chiglia al museo della Fortezza Spagnola i cui responsabili i hanno messi al sicuro in una teca di vetro. Ma la parte più interessante riguarda il rinvenimento dei numerosi oggetti che l’imbarcazione trasportava. Il mare gigliese ha restituito metalli, ceramiche, profumi, anfore e persino noccioli di olive e flauti in legno che il jazzista Stefano “Cocco” Cantini ha ricostruito e con i quali terrà il concerto del 6 dicembre all’auditorium di Porto Santo Stefano dal titolo “La musica perduta degli Etruschi”. Il documentario è stato invece girato dal regista massetano Stefano Bicicchi. Al termine, la cooperativa CoopEra che gestisce sia la Fortezza Spagnola che il Forte Stella di Porto Ercole accompagnerà gli intervenuti in una visita guidata della Fortezza.