E’ affidata alla “Taranta Nera” l’apertura del XII festival di Cima (Concerti in Monte Argentario) che si protrarrà in diversi scenari di Porto Ercole fino al prossimo 31 luglio.
Una rassegna intitolata “Dialoghi” proprio perché dedicata alle contaminazioni tra luoghi e musiche distanti e diversi.
Mercoledì 23 luglio, alle 21.45, in piazza Santa Barbara a Porto Ercole, a “dialogare” saranno le voci delle donne del Salento con i loro canti, che da secoli accompagnano il lavoro nei campi, e con le percussioni africane, utilizzate come mezzi di comunicazione nelle cerimonie tribali.
Il concerto
La tradizione del sud dell’Italia sarà affidata all’Officina Zoè, un gruppo composto da Cinzia Marzo (voce, flauti e tamburello), Donatello Pisanello (organetto diatonico, chitarra, mandola), Lamberto Probo (tamburello, tamborra, percussioni salentine varie), Silvia Gallone (tamburello, tamborra, voce), Giorgio Doveri (violino, mandola) e Luigi Panico (chitarra, mandola, armonica a bocca). Dagli inizi degli anni ’90, l’Officina Zoè porta avanti una sorta di progetto di rinnovamento della caratteristica “pizzica” attraverso composizioni originali che si rifanno comunque alla tradizione.
I ritmi neri saranno invece proposti da Baba Sissoko, voce, talking drum, n’goni, musicista malese discendente da una grande famiglia di Griots, le cui voci portano da secoli le notizie nei villaggi sperduti della savana.
Un incontro, dunque, tra due culture del Sud dell’Italia con la frenesia dei tamburelli, usati per scandire le cerimonie per guarire dal morso della taranta, e del sud del mondo, con il canto dei Griots del Mali.