E’ stata presentato questa mattina nella sede della Banca della Maremma il progetto “Buoni maestri”, che ha lo scopo di proporre una riflessione sul rapporto educativo, ed in particolare, sulla funzione del maestro/ a, cioè di quelle persone che mettono gli altri in condizione di imparare qualcosa al di là dell’ambito scolastico.
A dar vita a questa iniziativa la Banca di Credito Cooperativo della Maremma, da sempre coinvolta in progetti di utilità sociale; l’Aise, Associazione Insegnanti Solidarietà Educativa, e “L’Altra Città”, un’associazione che si occupa di lavoro sociale, formazione ed orientamento.
“Senza il sostegno della Banca della Maremma non sarebbe stato possibile realizzare questo evento che risponde ad un’emergenza educativa in essere in questo momento, in cui c’è bisogno di fiducia e di punti di riferimento – ha dichiarato Simone Giusti de “L’Altra Città” – . Dare fiducia vuol dire fare qualcosa che abbia una continuità nel corso dell’anno per ragionare e discutere su cos’è un ‘buon maestro’ oggi. In un momento in cui si parla di scuola solo per dare notizie negative, vogliamo proporre il tema in termini positivi. I maestri si incontrano in ogni momento della vita, non solo a scuola, ed è per questo motivo che io per primo mi aspetto che questi momenti di incontro siano significativi anche per me”.
Gli incontri coinvolgeranno esperti di pedagogia e, in generale, persone in grado di presentare in modo autorevole esperienze di apprendimento significative, legate all’apprendimento formale (scuola, università e altre istituzioni educative), non formale (associazionismo, volontariato, sport ecc.) e informale (cinema, tv, videogiochi ecc.).
“Questa manifestazione diventa per noi un modo nuovo di presentarci sul territorio in un momento in cui c’è più bisogno della scuola e della famiglia sul piano educativo – ha aggiunto Paola Brunello, Presidente Aise, – e questa serie di incontri ci permetterà di riflettere anche sull’emergenza educativa”.
Gli incontri saranno presentati sotto forma di programma annuale, un vero e proprio “cartellone”, a sottolineare la volontà di durare nel tempo e di scommettere sul futuro. Perché per imparare e per insegnare c’è bisogno di fiducia e di speranza.
Il primo incontro è dedicato ad una straordinaria figura del nostro territorio: Arrigo Bugiani, scrittore ed editore dedito al lavoro culturale in Maremma tra il 1930 e la fine degli anni Cinquanta.