Dopo alcuni anni di assenza, la mostra nazionale della razza Chianina torna ad essere ospitata all’interno della 35^ Fiera del Madonnino, in programma dal 24 al 28 aprile.
Si tratta di un appuntamento prestigioso per gli appassionati del settore: non soltanto allevatori, ma anche famiglie e bambini che potranno ammirare da vicino una delle più grandi specie animali.
Nel corso della mostra, giunta alla 28^ edizione, saranno organizzate una serie di iniziative: una gara tra allevatori per premiare il migliore esemplare, giochi per bambini ed una macelleria mobile grazie alla quale sarà illustrato tutto il processo di lavorazione di questa carne pregiata.
“Per noi è un grande motivo di orgoglio – afferma il presidente di Grosseto Fiere, Riccardo Breda – ospitare una manifestazione di livello nazionale. Riportare la mostra della Chianina al Madonnino è stato uno degli obiettivi che mi sono posto da quando ricopro il mio incarico ed adesso possiamo dire con soddisfazione che questo evento riporta alle origini la fiera. Inoltre, il nostro auspicio è che una simile iniziativa possa incrementare i visitatori all’interno degli spazi espositivi”.
“La prossima edizione della mostra della Chianina – dichiara Claudio Bovo, direttore regionale dell’associazione allevatori Toscana – si pone due obiettivi principali. Il primo è quello di essere una gara tra gli allevatori che, aldilà della pura competizione, vuole rappresentare anche un momento di confronto per gli esperti del settore. Il secondo è quello di incontrare i consumatori e di spiegare loro la genuinità della carne chianina.
La nostra intenzione principale è quella di lanciare messaggi positivi su questo tipo di alimento, che è la carne bianca più importante, in una regione in cui viene prodotto il 50% della Chianina a livello nazionale”.
“Inoltre – continua Bovo – desideriamo anche che questa mostra possa essere un evento dedicato ai bambini: organizzeremo alcuni giochi in cui i piccoli visitatori dovranno colorare delle sagome di mucca, con la speranza che queste semplici iniziative permettano ai giovani di conoscere la Chianina”.
“Come allevatori di questa carne pregiata, – prosegue il direttore – teniamo particolarmente ad offrire delle garanzie ai consumatori: ogni nostro esemplare è iscritto ai libri genealogici e conosciamo tutte le loro parentele degli ultimi quarant’anni. Dopo la macellazione, questi animali vengono marchiati a fuoco per ventuno volte e viene timbrata ogni loro parte anatomica, così da assicurare la tracciabilità di ogni mucca.”
“In Toscana – conclude Bovo – sono macellati seimila esemplari di Chianina all’anno, mentre la provincia di Grosseto è la terza produttrice di questo tipo di alimento nella regione. Proprio per questo, non poteva esserci sede migliore per ospitare la mostra, che deve rappresentare un momento importante di visibilità per quella che è senza ombra di dubbio l’eccellenza della carne bovina.
Contiamo anche di organizzare all’interno della manifestazione un convegno completamente incentrato sulla Chianina”.
”Ringrazio la Camera di Commercio di Grosseto e Grosseto Fiere per aver compiuto un grande sforzo organizzativo per far sì che la mostra Chianina possa ritornare in questa zona – dichiara Gaetano Dalia, presidente dell’associazione allevatori Grosseto -. Per molti anni, l’esposizione si è svolta in Umbria e quest’anno anche Siena aveva proposto la sua candidatura.
Se però consideriamo che la nostra provincia è al primo posto in Toscana come patrimonio zootecnico, mi sembra naturale che Grosseto ospiti nuovamente un evento simile”.
“Sono allevatrice e vivo ogni giorno a contatto con la Chianina – afferma Simona Magini, presidente dell’associazione razza Chianina Grosseto -, quindi posso sostenere con certezza che la mostra è un’importante occasione di confronto per chi lavora con questi esemplari. Abbiamo chiesto a molti esperti del settore di partecipare all’esposizione e puntiamo a raggiungere la cifra di circa 150 animali presenti, in rappresentanza di circa 40 aziende a livello nazionale.
Le regioni più rappresentate saranno la Toscana, l’Umbria e il Lazio, ma prenderanno parte alla manifestazione anche allevatori provenienti da altre parti d’Italia”.
“Il nostro auspicio – conclude Simona Magini – è che nel corso degli anni possa esserci una maggiore presenza di nuove generazioni di allevatori della Chianina. Al momento, l’età media di chi espone è piuttosto alta e questo pone un freno alla partecipazione di molti esperti del settore.
Infatti, per addestrare la Chianina a partecipare a queste mostre occorre una preparazione molto lunga e meticolosa, anche se si tratta di esemplari molto obbedienti ed intelligenti, abituati a mettersi al servizio dell’uomo. Però non è affatto semplice dover trasportare un animale di circa 17 tonnellate e farlo stare alcuni giorni rinchiuso all’interno di un ring nel corso dell’esposizione”.