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Nella grande varietà di paesaggi che si alternano dall’estremo nord della Maremma fino al confine con il Lazio, la tradizione gastronomica riflette la storia e i costumi di un ampio areale costruiti sulla valorizzazione delle risorse naturali dei diversi luoghi.
I tratti comuni si ritrovano in tavola nell’essenza di una cucina semplice, alla portata, caratterizzata da sapori autentici, rustici e da intime connessioni con la cultura della comunità tramandate di generazione in generazione attraverso ricette custodite nell’identità culinaria della collettività.
È in questo quadro che si annoverano i cosiddetti piatti comfort della cucina maremmana, ovvero piatti capaci di rassicurare, coccolare e ristorare, in altre parole, di rendere felici.
La minestra di ceci è una di questi ed è perfetta per la stagione invernale. Cucina di sostanza e contemporaneamente benefica, i ceci infatti sono un’ottima fonte di proteine a buon mercato, ricchi di fibre, vitamine e minerali.
Capolavoro della cucina contadina, questa preparazione era tradizionalmente consumata in tutto lo stivale soprattutto nelle epoche in cui il consumo di carne era molto limitato. Fonti testuali della Roma Antica (il gastronomo Apicio ne parla nel De re Coquinaria e il poeta Orazio all’interno delle Satire) testimoniano inoltre il suo apprezzamento già in epoche ben precedenti, in cui i legumi erano consumati proprio insieme a una specie di pasta, la làgana, antenata delle nostre lasagne. Di versioni ne esistono diverse, dalle più dense da assaporare con la forchetta fino a quelle più liquide in variante minestra.
La ricetta tradizionale della minestra di ceci preparata in Maremma prevede pochi ingredienti di base: ceci secchi, olio extravergine d’oliva, aglio, rosmarino (da alternare o unire con la salvia) e, a piacere, concentrato di pomodoro. Una volta scelta la varietà dei legumi ed effettuato il procedimento di ammollo, il piatto si prepara in poco tempo.
La ricetta
Ingredienti (4 persone)
- 250 gr ceci secchi
- q.b. olio extravergine di oliva
- 3 spicchi di aglio
- 4-5 rametti di rosmarino
- q.b. concentrato di pomodoro
- 1 l acqua (o brodo vegetale)
- q.b. sale, pepe e peperoncino
Preparazione
Dopo aver ammollato i ceci per almeno 24 ore, sciacquarli bene sotto l’acqua corrente e cuocerli in abbondante acqua bollente finché non risulteranno lessi.
In una casseruola dal fondo capiente, versare una dose generosa di olio extravergine di oliva, gli spicchi di aglio, il peperoncino e 3-4 cucchiaini di concentrato di pomodoro. Tutto insieme, a crudo. Accendere la fiamma e non appena l’aglio sprigionerà nell’aria i suoi aromi, unire i ceci lessi. Dopo circa 5 minuti di rosolatura, unire il brodo vegetale (o l’acqua). Unire sale, pepe e coprire. Lasciare a fiamma bassa per circa 30 minuti. Una volta che i sapori si saranno amalgamati, dotarsi di un passaverdure per omogeneizzare il tutto. In questo modo, è possibile decidere se eliminare anche gli spicchi di aglio dalla miscela oppure passarli. Una volta effettuata questa operazione, lasciar cuocere ancora qualche minuto. La minestra può essere consumata calda con un filo di olio evo a crudo e del pane toscano tostato oppure con la classica pastina da minestra e una spolverata di parmigiano.