Gli ultimi due anni sono stati particolari per tutto il contesto economico e sociale a causa della crisi pandemica e la Guardia di Finanza ha opportunamente riorientato i propri servizi anche per rafforzare la tutela dei lavoratori e perseguire le evasioni fiscali maggiormente consistenti.
Conseguentemente, in tale ambito, nell’ultimo biennio particolarmente intensa è stata l’attività da parte di tutti i reparti presenti in provincia, coordinati dal Comando provinciale di Grosseto sulla base delle direttive strategiche e d’indirizzo del Comando regionale Toscana e del Comando generale di Roma. Decine i controlli e le indagini sviluppati per contrastare i malevoli fenomeni di “lavoro nero” e “lavoro grigio”, anche mediante l’analisi di alert, il “controllo economico” del territorio e il “matching” delle banche-dati per individuare, in maniera trasversale, coloro che sfruttavano tali forme di impiego irregolare di dipendenti e che, contestualmente, realizzavano consistenti evasioni di imposta e contributive.
A fronte degli oltre 30 interventi effettuati, nei confronti sia di attività operanti nel contesto turistico-estivo che in quello del settore primario (agricoltura e allevamento), questi i risultati:
- 1155 lavoratori irregolari (nelle modalità “in nero” e “in grigio”);
- evasione delle imposte statali per oltre 7 milioni di euro;
- evasioni contributive per oltre 5 milioni di euro;
- 7 persone segnalate all’Autorità Giudiziaria per reati fiscali (omessa/infedele dichiarazione) nonché per condotte riconducibili all’illecita intermediazione di lavoro.
Tutti i reparti territoriali (da Follonica all’Argentario, passando per Castiglione della Pescaia e Grosseto) hanno peraltro sviluppato ed approfondito diverse segnalazioni pervenute da cittadini al 117, non solo nelle zone di mare e più rinomate, ma anche nei posti più lontani della provincia. Con queste operazioni le Fiamme Gialle si sono concentrate su quegli aspetti che, sul territorio maremmano, maggiormente creano allarme economico, disequilibrio e irregolare concorrenza tra operatori regolari ed irregolari, oltre che maggiori introiti “in nero” legati al florido contesto estivo, ovvero all’impiego nelle campagne.
Si tratta di una risposta significativa che la Guardia di Finanza ha voluto dare sia ai cittadini che hanno segnalato irregolarità, sia alle associazioni di categoria (con le quali c’è un costante e fattivo rapporto di collaborazione). Tali trasversali attività di polizia economico-finanziaria proseguiranno per contrastare queste forme particolarmente fastidiose e consistenti di evasione fiscale e lavoro nero che generano iniquità e minano la coesione sociale, tutelando i cittadini, i lavoratori e gli imprenditori che vivono e lavorano nel rispetto delle regole e dei principi sanciti, in primis, dalla Costituzione Italiana.