“Dalla stampa locale e dall’eco dei social media, abbiamo appreso che nella giornata di domenica 29 maggio si è consumato un episodio (l’ennesimo) di violenza ai danni di un operatore sanitario (un’infermiera), che è stato colpito con inaudita violenza mentre prestava assistenza con una collega ad un paziente nel Pronto Soccorso dell’ospedale Misericordia di Grosseto”.
A dichiararlo, in un comunicato, è la segreteria della UilFpl dell’Area Vasta Toscana Sud Est Siena–Arezzo–Grosseto.
“Rischiare la propria incolumità mentre si espletano funzioni lavorative di soccorso appare irreale e inaccettabile, ma purtroppo da molto, troppo tempo, oramai è una condizione costante – continua la nota –. Si tenga conto che il venerdì precedente si era registrato un altro caso denunciato dalla Uil Penitenziaria, relativo ad un paziente che ha aggredito prima tre agenti in carcere e poi ha devastato la stanza nella quale era stato ricoverato, nel reparto ordinario dell’ospedale Misericordia. Poco tempo, fa sempre in Pronto Soccorso., un’altra infermiera aveva subito una aggressione (con conseguenze, da quel che ci risulta, refertate). Quotidianamente, ormai, non si contano più contatti fisici senza conseguenze da degenza e le innumerevoli minacce, offese, umiliazioni, quasi sempre nei confronti di personale medico, infermieristico e Oss, nella fattispecie diretto, nella maggioranza dei casi, a donne”.
“Ritornando all’episodio di domenica 29 maggio, soltanto con l’intervento della Polizia, unitamente al personale sanitario, è stato possibile bloccare l’uomo che, di fatto, ha movimentato il Pronto Soccorso, i suoi operatori e gli utenti presenti – sottolinea la Uil -. Immediate le reazioni dell’Azienda sanitaria, rappresentata dal direttore del Pronto Soccorso, del direttore generale e della direttrice sanitaria. Si è aggiunto inoltre il direttore della rete ospedaliera della Asl Toscana Sud Est, che ha espresso la sua vicinanza (anche a nome della direzione del presidio ospedaliero) al personale coinvolto, sia nella data odierna che in quella del detenuto psichiatrico nel reparto di sicurezza del Misericordia, venerdì scorso. Come UILFpl Toscana Sud Est esprimiamo sentitamente la piena, totale ed incondizionata solidarietà e sostegno all’operatrice sanitaria aggredita, auspicando una tolleranza zero di fronte a certi atteggiamenti, per i quali, cui a dire il vero, registriamo che gli stessi sono caratterizzati in maniera sovente, da personaggi purtroppo noti, che ‘de facto’ vengono ‘parcheggiati’, per motivi diversi, al Pronto Soccorso, e che spesso (la UILFpl è già stata, in passato, parte attiva nella esposizione/denuncia di simili, deprecabili e, diremmo, assurdi episodi) sono protagonisti di lesioni ai danni di infermieri, Oss, ecc, che vengono colpiti con pugni, calci, schiaffi, ecc. Sinceramente, e con rispetto, ma ferma determinazione diciamo: basta! La misura è colma! E’ inaccettabile che un operatore sanitario debba recarsi al lavoro con la speranza di non essere malmenato!”.
“Occorrono percorsi diversi per queste patologie e per questi ‘soggetti’ e comunque è importante sensibilizzare tutti i soggetti interessati ed istituzionali, affinché lavoratrici e lavoratori (siano medici, infermieri, che Oss), possano operare al meglio delle loro possibilità ed erogare in sicurezza i migliori servizi sanitari al cittadino utente. Apprezziamo l’intento dei vertici aziendali di mostrarsi vicini ai loro dipendenti; purtroppo però il prossimo episodio non sarà preventivabile e nessuno saprà come o perché e soprattutto quando si ripresenterà una simile, tremenda fattispecie, a cui, purtroppo, almeno fino ad oggi, tocca assistere con un senso di impotenza – termina il comunicato -. La UilFpl chiede che vengano differenziati i percorsi di determinate ‘patologie’ e determinati ‘pazienti’, ma, con correttezza e rispetto, significa l’inaccettabilità del verificarsi di simili, altri, deprecabili, episodi. Gli operatori sanitari hanno il diritto di lavorare in sicurezza, senza rischio di essere malmenati! E l’Azienda deve farsi carico concretamente di questo! Come detto, la misura è colma!”.