Alle prime ore dell’alba di ieri, venerdì 13 maggio, il centro unico di risposta del 112 ha inoltrato ai Carabinieri della locale Compagnia la richiesta di una persona residente in un condominio di Follonica, che segnalava una lite in un appartamento.
Ricontattata la donna che è voluta rimanere anonima, quest’ultima ha spiegato al militare della centrale operativa dei Carabinieri di udire forti urla, rumori di porte e mobili, provenire da un’abitazione attigua alla sua. Anche non avendo esatta cognizione di cosa stesse accadendo e perché, la signora ha ritenuto, giustamente, opportuno avvisare i Carabinieri di quanto percepito.
I Carabinieri sono intervenuti sul posto quasi subito, riuscendo ad individuare in breve l’appartamento da cui provenivano i rumori, proprio perché la lite era ancora in atto. Ad aprire la porta è stata una donna, che, come hanno accertato dai militari, è residente in quell’appartamento insieme al figlio, anche lui presente. In casa c’era anche la fidanzata del figlio.
Dopo aver identificato tutti i presenti, i Carabinieri hanno appreso dai diretti interessati il motivo della lite, che hanno ammesso essere stata in corso fino ad un attimo prima del loro arrivo. Sono stati poi loro stessi a spiegare il tutto ai militari: la ragazza aveva notato che sul cellulare del fidanzato appariva il contatto di una donna, a lei sconosciuta. Questo motivo aveva suscitato una forte gelosia, sfociata poi in un acceso litigio. Il tutto, come confermato dagli interessati, è stato solo verbale.
Ciononostante, i Carabinieri hanno relazionato il tutto, sincerandosi, con la collaborazione degli interessati, del loro stato di salute che delle condizioni della casa. Nessuno in effetti mostrava segni di percosse, la casa era perfettamente in ordine e non presentava danni. Il tutto, quindi, dava credito alla versione data dalla donna e dai giovani, che si sono infine anche scusati con gli stessi Carabinieri e indirettamente con i vicini di casa, svegliati dalle urla alle prime ore del mattino.
L’intervento è comunque servito a placare gli animi e riportare la situazione alla normalità, in un contesto di piena condivisione e comprensione da parte dei protagonisti della storia.
Nota a parte merita l’attenzione e la sensibilità mostrata dalla donna che ha richiesto l’intervento dei Carabinieri, che, pur non essendo interessata dalla vicenda, ma chiaramente comprendendo che potesse trattarsi di un caso di violenza domestica, ha preferito – anche rimanendo anonima – riferire la situazione ai militati, contribuendo in modo efficace e concreto ad un’azione di prevenzione e sensibilizzazione, che in ogni caso può scongiurare che dall’accesa lite verbale, già di per sé degna di attenzione , si possa passare ai fatti.