Home GrossetoCronaca Grosseto La Guardia di Finanza celebra il 247° anniversario: il bilancio di un anno di operazioni in Maremma

La Guardia di Finanza celebra il 247° anniversario: il bilancio di un anno di operazioni in Maremma

di Redazione
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Il 247° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza è stato celebrato a Grosseto, nel “Salone delle bandiere” del Comando provinciale, con una cerimonia a carattere interno improntata alla massima sobrietà per le limitazioni legate all’emergenza sanitaria.

Nel corso dell’incontro, il Comandante provinciale ha tenuto un breve discorso con cui sono state ricordate alcune delle più significative operazioni di polizia tributaria, polizia giudiziaria e/o economico-finanziaria svolte dai Reparti dipendenti dal Comando provinciale.

È stata l’occasione per una del Prefetto di Grosseto, Fabio Marsilio, che ha incontrato tutti i Comandanti di Reparto della Guardia di Finanza della provincia di Grosseto, con i quali ha ripercorso i momenti cruciali dell’ultimo periodo, esprimendo il suo vivissimo compiacimento per l’attività svolta sia ordinaria che straordinaria.

È stata data lettura del messaggio del Capo dello Stato e dell’ordine del giorno speciale del Comandante Generale.

Guardia di Finanza: impegno “a tutto campo”

Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza di Grosseto ha eseguito oltre 6.000 controlli per assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché circa 2.000 interventi ispettivi e 250 indagini delegate dalla magistratura in tutti gli ambiti della propria missione istituzionale: un impegno a “tutto campo” a tutela di famiglie e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è questa, in sintesi, la strategia adottata dal Comando provinciale di Grosseto dall’inizio della pandemia per arginare i più gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.

Nel 2020 sono stati scoperti 24 evasori totali, ossia esercenti attività di impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti all’amministrazione finanziaria, che hanno evaso imposte dirette ed Iva per oltre 3 milioni e mezzo di euro; individuati anche 17 lavoratori “in nero” o irregolari.

A seguito di indagini di polizia giudiziaria sono emersi 40 casi di gravi violazioni fiscali, per i quali sono stati denunciati altrettanti responsabili. Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e Iva è oltre mezzo milione di euro, pari alle frodi fiscali accertate. Confiscati anche 150.000 euro pari all’imposta evasa costituente il profitto dei reati accertati di utilizzo di fatture false.

Eseguito anche un cosiddetto “sequestro preventivo per equivalente” di beni immobili, mobili e disponibilità finanziaria per un valore di 710.000 euro costituenti l’indebito profitto conseguito da una compagine societaria che al fisco dichiarava solo l’esercizio di attività agricola e agrituristica senza aver mai svolto alcuna attività ricettiva, destinando l’intero complesso, nel tempo interessato da ristrutturazioni di pregio, a residenza vacanziera di un facoltoso cittadino straniero. Quest’ultimo è risultato essere il beneficiario effettivo, nonché titolare del capitale della società ispezionata, per il tramite di società off-shore.

Individuati anche due importanti casi di evasione fiscale internazionale. Il primo riconducibile al cosiddetto fenomeno della “esterovestizione” della residenza fiscale, che ha portato alla constatazione di materia imponibile sottratta a tassazione per circa 2 milioni di euro e la scoperta di altri 11,5 milioni di euro illecitamente detenuti all’estero e non dichiarati in Italia.

Nel secondo è stata individuata una società di diritto estero responsabile di aver occultato al fisco nazionale redditi per oltre 1 milione di euro, che ha consentito di proporre all’Autorità Giudiziaria il sequestro per equivalente per 800.000 euro. Una parte considerevole della base imponibile recuperata a tassazione, circa 16 milioni di euro, oltre ad Iva per circa 4,5 milioni, è da ricondurre a soggetti, anche stranieri, che hanno utilizzato false società agricole per abbattere gli utili di società riconducibili al fenomeno dell’evasione fiscale da parte delle cosiddette “società di comodo”.

Scoperte anche 3 finte associazioni sportive dilettantistiche (Asd), dichiarate quali enti non commerciali, ma in realtà utilizzate come vere e proprie attività commerciali/economiche. Dagli accertamenti svolti è emerso che le associazioni non hanno rispettato i requisiti previsti, perdendo la qualifica di ente associativo ed i relativi benefici fiscali, inquadrandosi cioè come vere e proprie società, con tutti gli obblighi contabili conseguenti. In sostanza è stato fatto un uso distorto dello strumento associazionistico al solo fine di eludere il fisco e fare concorrenza sleale alle analoghe attività imprenditoriali che rispettano le norme. Le citate associazioni sono state riqualificate in soggetti esercenti “di fatto” un’attività d’impresa, con conseguente rideterminazione e recupero di base imponibile per complessivi 750.000 euro ed Iva per oltre 200.000 euro.

Nell’ambito di una campagna di controlli sulle locazioni di appartamenti, eseguita su tutto il territorio su coordinamento del Comando provinciale e sviluppata sulla base di un’attività di analisi di informazioni e segnalazioni, sono stati individuati oltre 20 proprietari di immobili percettori di affitti “in nero”, finora per quasi mezzo milione di euro non dichiarato; queste attività sono ancora in corso e proseguiranno durante il periodo estivo. In particolare, in una zona residenziale di Arcidosso è stato individuato un appartamento dove vivevano, regolarmente in Italia, 8 persone di origine straniera, ciascuno delle quali pagava mensilmente circa 100/120 euro al proprietario dell’immobile. Sono in corso ulteriori attività di analisi su tutta la provincia finalizzate ad avviare percorsi di collaborazione e sinergia con diversi Comuni.

Gli sviluppi di una complessa attività di indagine diretta dalla Procura della Repubblica di Grosseto in materia di frode alle accise e all’Iva perpetrata da un’organizzazione criminale transnazionale operante nell’ambito dell’Unione Europea ed extra-Unione Europea, ha consentito di far emergere diritti doganali ed accisa evasa per circa 3,5 milioni di euro.

Contrasto ai reati nel settore della tutela della spesa pubblica

Nel corso del 2020 il Comando provinciale di Grosseto ha dedicato una particolare attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi, truffe, malversazioni e indebite percezioni.

110 sono gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli incentivi alle imprese agli appalti, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 7 deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 10 indagini svolte con la Corte dei conti.

Per quanto concerne gli strumenti finanziari della Politica agricola comune e della Politica comune della pesca, sono state scoperte indebite percezioni e richieste di contributi per 140.000 euro, con una persona denunciata all’Autorità Giudiziaria.

Sono stati segnalati alla Magistratura contabile 11 soggetti per danni erariali accertati per oltre 1 milione di euro.

Nell’ambito della tutela e controllo della spesa previdenziale e assistenziale, sono stati individuati importi per 85.000 euro relativi ad assegni sociali indebitamente percepiti da 3 persone segnalate all’Autorità Giudiziaria.

A seguito dei controlli svolti in materia di prestazioni sociali agevolate, sono stati individuati 30 casi di irregolarità con la denuncia di 22 persone. In tale comparto la Guardia di Finanza ha realizzato uno specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita percezione del reddito di cittadinanza. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito hanno fatto emergere 21 casi irregolarità nella percezione di contributi ammontanti a quasi 180.000 euro, con denuncia all’Autorità Giudiziaria di 18 persone.

I controlli sugli incentivi alle imprese e altre uscite nazionali e locali, finalizzati a sostenere le attività economiche nel delicato periodo emergenziale, svolti in relazione ai contributi a fondo perduto ed ai finanziamenti assistiti da garanzia statale, hanno fatto emergere 4 casi di irregolarità amministrativa e 2 casi di violazione penale segnalati all’Autorità Giudiziaria.

I controlli in materia di indebita esenzione dal pagamento dei ticket sanitari, hanno portato a 15 casi di violazioni amministrative.

Le indagini svolte su coordinamento della magistratura in materia di appalti hanno fatto emergere assegnazioni irregolari per oltre 5 milioni di euro. Eseguita una misura cautelare interdittiva del divieto temporaneo di esercitare uffici direttivi emessa della Procura della Repubblica di Grosseto nei confronti di un imprenditore, per un condizionamento di una gara d’appalto.

Nell’ambito del piano anticorruzione, ammonta a 120.000 euro il valore delle condotte di corruzione e di peculato contestate a 3 soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per reati contro la Pubblica amministrazione.

Contrasto alla criminalità economico-finanziaria anche organizzata

La strategia perseguita dalla Guardia di Finanza mira a contrastare ogni forma di infiltrazione della criminalità economico-finanziaria e organizzata nel tessuto economico e sociale.

Complessivamente, nel 2020 sono 43 le indagini patrimoniali contro la criminalità comune ed economico-finanziaria che hanno riguardato persone fisiche, aziende e società e loro prestanome, volte a sottrarre le risorse finanziarie e patrimoniali dalle quali le consorterie criminali traggono sostento, da cui sono scaturite proposte di sequestro per un valore di oltre 10 milioni di euro, tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.

Con riferimento all’applicazione della normativa di prevenzione antimafia, 260 soggetti sono stati sottoposti ad accertamenti funzionali al rilascio delle specifiche certificazioni prefettizie.

Con riferimento ai risultati conseguiti in applicazione della normativa a contrasto della criminalità organizzata, eseguita un’ordinanza di custodia cautelare su delega della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, nei confronti di un soggetto residente in provincia di Grosseto risultato essere stato coinvolto nel condizionamento di corse ippiche, perpetrato da un sodalizio criminoso facente capo ad un clan mafioso.

Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è concretizzato nel sequestro di valori fraudolentemente trasferiti per 350.000 euro, a seguito di indagini in materia di riciclaggio e autoriciclaggio che hanno portato alla denuncia di 4 persone. Il valore del riciclaggio accertato al vaglio dell’Autorità Giudiziaria è di 15.000 euro.

3 persone denunciate e rinviate a giudizio per usura nell’ambito di un’indagine di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Grosseto.

Sul fronte della prevenzione, analizzate 120 segnalazioni per operazioni sospette dal cui approfondimento sono emerse violazioni ed elevate sanzioni a carico di 4 persone per denaro contante irregolarmente trasferito pari a 140.000 euro.

Nel campo dei reati fallimentari sono stati denunciati 3 soggetti all’Autorità Giudiziaria in relazione a distrazioni patrimoniali per 175.000 euro, mentre 2 persone sono state denunciate per truffa.

Nel settore della tutela del mercato dei beni e dei servizi i reparti territoriali hanno effettuato 38 interventi segnalando all’Autorità Giudiziaria 21 persone e verbalizzandone amministrativamente 18. Sequestrati 8.150 prodotti industriali contraffatti o non sicuri o riportanti indicazioni non veritiere circa l’origine e la qualità, per un valore stimato di circa 10.000 euro. Nell’ambito degli interventi a tutela del comparto agroalimentare, sequestrati prodotti ortofrutticoli, vitivinicoli e carne macellata per un valore complessivo di circa 12.500 euro e denunciato un soggetto per i reati di frode nell’esercizio del commercio e macellazione clandestina.

La crisi sanitaria connessa al Covid-19 vede la Guardia di Finanza fortemente impegnata, inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e beni utili a fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.

In tale contesto, sono stati denunciati 2 esercenti per reati di frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci, sequestrando 2.830 articoli tra dispositivi di protezione/medicali, mascherine facciali e termometri/termoscanner, privi dei requisiti di sicurezza e non conformi alla normativa riguardante la marcatura CE.

Controllo del territorio e contrasto ai traffici illeciti via mare

Il controllo del territorio, del mare e dello spazio aereo sovrastante è assicurato da un dispositivo d’intervento unitario, che integra tra loro le componenti territoriali, investigative, aeronavali e speciali del Corpo. In questo contesto, assume particolare rilevanza l’attività svolta dalla Guardia di Finanza a mare in materia di lotta ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria, cui si aggiunge il contrasto dei traffici illeciti.

La collaborazione della componente terrestre e aeronavale del Corpo ha portato al rinvenimento di 2 relitti navali sul fondale antistante il golfo di Follonica, consentendo il recupero di materiale archeologico risalente all’epoca romana.

Sequestrati nell’ultimo anno circa 6,7 chilogrammi di sostanze stupefacenti, per lo più hashish/marijuana (6 chili) e cocaina (550 grammi). Arrestati 11 spacciatori e denunciati altri 77 soggetti per spaccio. Segnalate alla Prefettura 203 persone per possesso di modiche quantità per uso personale.

Sottoposta a sequestro amministrativo una pompa di distribuzione di carburante che erogava gasolio in quantità inferiore a quanto indicato nella colonnina.

Il concorso nei servizi di ordine e sicurezza pubblica

A seguito dell’emergenza epidemiologia, la Guardia di Finanza di Grosseto, insieme alle altre Forze di Polizia coordinate dalla locale Prefettura, ha assicurato l’attuazione delle misure di contenimento della pandemia, procedendo al controllo su strada di oltre 6.000 veicoli e 9.000 persone.

In particolare, durante il periodo emergenziale, in zona rossa, di notte, in due casi sono stati trovati alla guida conducenti senza patente perché mai conseguita, di cui uno addirittura con l’autovettura priva di copertura assicurativa.

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