Venerdì 11 gennaio la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale, il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco e funzionari Siae sono intervenuti al Dizzy Jazzy Club, un circolo culturale di Grosseto, rilevando nell’immediatezza la presenza di oltre 100 persone paganti, l’assenza del piano di evacuazione e del certificato di prevenzione incendi, nonché la carenza dei requisiti di sicurezza.
L’ente no profit, per poter accogliere il pubblico cui venivano somministrate bevande, impiegava 6 lavoratori la cui posizione è in fase di approfondimento.
La partecipazione degli spettatori paganti con ingresso di 30 euro ciascuno, che non hanno esibito alcuna tessera soci, rappresenta solitamente uno degli “escamotage” utilizzati per aggirare gli adempimenti fiscali ordinari previsti per l’esercizio di impresa dissimulata dietro l’abuso della qualità giuridica di Onlus o di ente No profit.
L’ennesimo evento musicale, programmato da tempo e pubblicizzato anche su Facebook in occasione del concerto jazz di un quartetto con artisti di fama internazionale, è stato organizzato all’interno dei locali del club. L’assenza dei requisiti di sicurezza idonei a garantire il sereno svolgimento della serata, anche in presenza di un’alta partecipazione di pubblico, ha determinato l’immediata sospensione dell’esibizione e la chiusura del locale.
Peraltro, nessuna richiesta è stata avanzata alla Commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo a norma dell’art. 80 del Testo unico leggi di pubblica sicurezza, né tantomeno inoltrata alcuna Scia ai sensi dell’art. 68 del medesimo Tulps per gli spettacoli occasionali di minore afflusso e la somministrazione di alimenti e bevande, nonché la valutazione previsionale di impatto acustico.
“La piena sinergia inter-istituzionale rappresenta una delle modalità tipiche con cui si riesce a dare una risposta in termini non solo di sicurezza ma, in generale, di legalità a presidio delle libertà economiche dei cittadini e delle imprese, quale condizione indispensabile dell’equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività – si legge in un comunicato della Guardia di Finanza –. Frequentemente, infatti, si riscontra che alcuni pseudo circoli ed enti no profit abusano della qualifica giuridica per dissimulare l’esercizio di attività d’impresa, senza sottoporla all’ordinario regime di tassazione previsto. Sono tuttora in corso gli accertamenti e approfondimenti del caso“.