Sono centinaia le tonnellate d’asfalto quelle scoperte dalla Polizia Provinciale di Grosseto: nel corso delle periodiche operazioni di controllo e repressione, la Provincia ha posto sotto sequestro un terreno in località Commendone, a Grosseto, dove un’impresa ha depositato, senza alcuna autorizzazione e sul nudo terreno, un’ingente quantità di rifiuti costituiti da fresato d’asfalto provenienti da vari lavori stradali attualmente in esecuzione lungo la viabilità della Toscana costiera, in particolare lungo l’Aurelia.
Gli operatori del Corpo di Polizia Provinciale hanno sorpreso il personale della ditta impegnato, con pale ed escavatori meccanici, in operazioni di carico e scarico del materiale su grossi autocarri, operazioni che non erano accompagnate né da alcuna autorizzazione né da alcuna documentazione.
“In un periodo infinito di grande incertezza per la Provincia, siamo ancora impegnati fortemente nella tutela dell’ambiente, anche se di fatto questo Ente non ha più competenza in materia – spiega Antonfrancesco Vivarelli Colonna, presidente della Provincia di Grosseto –. La Regione Toscana, che tiene a sé la delega, di fatto costringe la Provincia a controllare un territorio vasto e complesso come il nostro, ma senza darci le adeguate risorse. È ovvio che così non possa più andare avanti. Un plauso deve quindi andare ai nostri agenti che continuano a lavorare pur in queste difficoltà“.
Il fresato d’asfalto, che è materiale costituito da quella miscela bituminosa che viene rimossa dalla superficie stradale quando si eseguono lavori di ripristino e riasfaltatura del manto stradale, è classificato rifiuto a tutti gli effetti ed i suoi derivati possono essere correttamente recuperati e riutilizzati, ma solo dopo aver eseguito esattamente tutte le operazioni che la normativa vigente impone di effettuare.
Dopo aver acquisito e controllato la documentazione disponibile negli impianti secondari e alla sede legale dell’impresa, la Polizia ha proceduto al sequestro preventivo dell’area interessata dal deposito illecito di rifiuti, mettendo a disposizione dell’Autorità giudiziaria il materiale. I responsabili dell’impresa sono stati contestualmente denunciati a piede libero alla competente Procura della Repubblica.