Si intensificano i controlli dei Carabinieri Forestali sulla caccia in Maremma: il territorio, infatti, è da sempre vocato all’attività venatoria.
Alla presenza di cacciatori locali, si sommano numerose provenienze da fuori provincia, specialmente da Firenze, Livorno e Viterbo. Tra le attività più praticate, oltre alla battuta al cinghiale, c’è anche la caccia all’avifauna migratoria e la selezione degli ungulati.
Purtroppo non mancano i comportamenti scorretti.
Dall’inizio della stagione venatoria, ben il 20% dei controlli è risultato irregolare. Sono state elevate sanzioni amministrative e in alcuni casi si è provveduto alla denuncia penale e al sequestro di armi.
In particolare, grazie alle segnalazioni dei cittadini, presso Principina, i militari della Stazione dei Carabinieri Forestali di Grosseto hanno sorpreso cacciatori che utilizzavano richiami elettronici vietati. Sono stati sequestrati i loro fucili e la selvaggina illegalmente abbattuta, classificata tra le specie non cacciabili.
Gli stessi militari hanno sequestrato un capriolo ad un cacciatore di Ribolla. L’animale era stato abbattuto in violazione ala cosiddetta “legge Remaschi”.
Sempre su segnalazioni dei cittadini, i militari del Nucleo investigativo ambientale, agroalimentare e forestale del gruppo di Grosseto hanno sequestrato alcuni fucili nei pressi di Campagnatico.
In questa circostanza, un cacciatore, per il timore di essere multato, ha nascosto il fucile. Per questo motivo è stato denunciato per omessa custodia dell’arma.
“Il livello di attenzione all’attività venatoria è stato innalzato in tutta la provincia a seguito dei gravi fenomeni di uccisione di specie rare e particolarmente protette – spiegano in un comunicato i Carabinieri Forestali –. La collaborazione attiva dei cittadini si è dimostrata importante. I numeri per segnalare eventuali illeciti sono il 1515 e il 112“.