Nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso, un cittadino tunisino si è presentato all’ufficio denunce della Questura di Grosseto, dichiarando di essere stato malmenato da due nordafricani nella zona boschiva vicino all’abitato di Nomadelfia.
In particolare, riferiva che, alle 15:00 circa dello stesso giorno, gli era stato chiesto telefonicamente da uno dei due, dai quali solitamente acquistava cocaina, di raggiungerli nei pressi di Nomadelfia. Ma, appena arrivato sul posto con un suo amico, era stato aggredito alle spalle dai due nordafricani che, dopo averlo picchiato, lo avevano derubato del proprio IPhone, del giubbotto e di un mazzo di chiavi (di casa e dell’auto), nonché delle scarpe che indossava.
E’ stato quindi immediatamente contattato il personale della locale Squadra Mobile che, attraverso una mirata attività investigativa, ha appurato che gli autori dell’aggressione avevano poi lasciato la zona a bordo dell’auto di un altro cliente, sul momento non meglio identificato, che era solito trasportarli sul luogo di spaccio.
E’ stato subito predisposto un servizio di appostamento nei pressi del luogo indicato dalla persona offesa, alle 22:30 circa, è stato notato transitare su via Batignanese ed intercettata, fermandola lungo la via dei Laghi, un’autovettura che poteva corrispondere a quella ricercata: il passeggero anteriore ed uno dei due passeggeri posteriori, entrambi poi risultati essere cittadini tunisini, hanno tentato di darsi alla fuga aprendo i rispettivi sportelli; ma i poliziotti riuscivano a bloccarli immediatamente e nemmeno permettevano loro di scendere dal mezzo.
Dalla successiva perquisizione del veicolo e degli occupanti, uno dei tunisini è stato trovato in possesso di un involucro in cellophane trasparente, con all’interno due involucri in cellophane termosaldati: uno, di colore verde, contenente 0,4 grammi di eroina, e l’altro, anch’esso in cellophane, di colore bianco, contenente 0.5 grammi di cocaina.
L’italiano alla guida del veicolo ha dichiarato poi di aver assistito alla rapina perpetrata dai due nordafricani ai danni del tunisino, indicandone gli autori nei due stranieri fermati, dai quali riferiva di acquistare da tempo dello stupefacente. Anche la parte lesa riconosceva nei due stranieri fermati gli autori sia della rapina in proprio danno, a seguito della quale aveva riportato delle lesioni giudicate guaribili in 5 giorni, sia di precedenti cessioni di stupefacenti a suo favore.
A bordo del veicolo si trovava anche una ragazza minorenne, di anni 17, che dichiarava di avere in corso una relazione sentimentale con uno dei due spacciatori: dall’attività investigativa è emerso che le due dosi di stupefacente sequestrate ad uno dei cittadini stranieri erano destinate alla ragazza ed al conducente del mezzo e che, prima di salire in macchina, i due stranieri avevano dato sia al conducente sia alla ragazza un’altra dose di stupefacente. Dai successivi riscontri investigativi emergevano inoltre precedenti cessioni di droga alla ragazza minorenne effettuate dai due cittadini tunisini fermati.
In base a quanto accertato i due tunisini, uno di 24 anni e uno di 36 anni, irregolari sul territorio nazionale, sono stati sottoposti a fermo d’indiziato di delitto per rapina, lesioni e spaccio di sostanza stupefacente con l’aggravante di averla ceduta ad un minore degli anni 18.
Entrambi sono stati rinchiusi nel carcere di Grosseto, dove sono rimasti in custodia cautelare dopo l’udienza di convalida del fermo tenutasi nella giornata di ieri.
La ragazza è stata affidata ai genitori.
1 commento
Praticamente per incastrare e fermare queste bande di malviventi extracomunitari spacciatori e corruttori di minirenni italiane che girano a nugoli su macchine rubate agli italiani e trafficano indisturbati per le nostre strade e i nostri boschi si deve solo sperare che litighino e si derubino tra loro e che il derubato e malmenato formalizzi regolare denuncia ai carabinieri.