Home Costa d'argento Il sindaco Sergio Ortelli: “Più rispetto per gli animali”

Il sindaco Sergio Ortelli: “Più rispetto per gli animali”

di Paola Tana
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Il rispetto per gli umani deve essere scontato. Ma rispetto ci vuole anche per gli animali ed è quello che invoca il sindaco di Isola del Giglio, Sergio Ortelli, con la speranza di porre fine alle polemiche sui cani e gatti morti sull’isola per la mancanza di un veterinario.

Spiega il rimedio alla carenza che è poi quello, per i padroni, di prendere il traghetto e andare nei centri specializzati sulla teraferma e lancia un appello ai cittadini che avvistano randagi in difficoltà, affinché  si rivolgano alla Polizia Municipale. E racconta su Facebook una storia personale, il sindaco Ortelli. La storia del suo gatto Leo, un siberiano anallergico. che si ammalò di una rara malattia.

“In mancanza di primo soccorso al Giglio – scrive – lo trasferimmo in clinica ad Albinia. Mi dissero che avrebbe vissuto non più di due giorni. Così fu. Noi, ma in particolare i miei figli, fummo dispiaciuti per la grave perdita, in silenzio, senza far rumore. Ecco, quando muore un gatto non facciamo rumore, così rendiamo loro omaggio, come è giusto che sia. (Basta!)”.

Non condivide il polverone sollevato ultimamente neanche la signora Daniela Petracchi che nei primissimi anni 70 aveva un pastore tedesco, le cui prodezze vengono ancora ricordate al Giglio. “Basti pensare – racconta la signorache il suo allenatore preparava i cani anche per il cinema ed al ritorno da quelle vacanze Kim (così si chiamava) era molto probabile che avrebbe interpretato la parte da protagonista nel famoso film ‘Zanna Bianca’.

La Polizia Municipale del Giglio aiuta i randagi in difficoltà

La Polizia Municipale del Giglio aiuta i randagi

A quel provino – prosegue – purtroppo non arrivò. Iniziò una giornata un pò giù di corda, senza fare le sue solite ‘feste’, si andò a rintanare (gli animali fanno così) nel giardino del vicino e in poche ore si spense. Certo se ci fossimo trovati nella terraferma qualcuno lo avrebbe visitato.

Dopo molto tempo scoprimmo che il suo malessere era dovuto al giramento dello stomaco di cui soffrono spesso i cani di grande taglia. Ma non avremmo potuto salvarlo comunque”.

Ma allora erano altri tempi, oggi è più facile strumentalizzare qualsiasi cosa, anche la sofferenza e la morte di un animale.

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