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Grosseto: scoperto franchising del sesso. Sequestrati quattro centri massaggi – VIDEO

di Redazione
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Un vero e proprio franchising del sesso, con quattro centri massaggi a luci rosse dislocati in varie zone di Grosseto, tutti gestiti da cittadini cinesi.

E’ quanto scoperto dalla Squadra Mobile di Grosseto al termine di una minuziosa attività investigativa, denominata inequivocabilmente “Sex in the city”, che ha portato stamani al sequestro dei locali e alla denuncia di 8 persone: cinque titolari dei centri e tre donne che svolgevano l’attività di “massaggiatrici”.

Le indagini

Le indagini sono partite nel novembre dello scorso anno: a mettere in moto la macchina investigativa della Questura era stata l’apertura in pochi mesi a Grosseto di alcuni centri massaggio gestiti da cinesi. Si tratta di locali simili fra loro, caratterizzati tutti quanti da insegne dai colori soffusi, pareti opacizzate per non far vedere le sale all’interno e luci dalle tonalità calde.

Grazie a numerosi appostamenti, gli uomini della Mobile si erano resi contro che la clientela di questi centri era esclusivamente maschile, con uomini di ogni età ed estrazione sociale provenienti da tutta la provincia.

Quindi, le indagini sono andate ancora più in profondità e hanno permesso di appurare che all’interno dei centri massaggi, pubblicizzati anche su Internet, dietro il pagamento di somme di denaro, i clienti potevano “consumare” anche rapporti sessuali non completi da parte delle sedicenti massaggiatrici. Il denaro, poi, entrava a far parte dell’incasso del centro e quindi diventava profitto dei gestori delle attività.

I centri massaggi

I centri massaggi si trovavano in varie zone di Grosseto: via Guglielmo Pepe, via Pasubio, via Gorizia e via Fratelli Bandiera.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i locali erano aperti con orario continuato dalle 9 alle 22, mentre le tariffe per vari tipi di massaggi erano di due tipi: 20 euro per mezz’ora o 50 euro per un’ora di “trattamenti”, che si concludevano sempre con una prestazione sessuale compresa nel prezzo.

In ogni centro, erano presenti 2,3 donne dai 18 ai 40 anni, ma il ricambio di “massaggiatrici” fra le varie strutture era molto frequente.

Inoltre, alcuni locali erano anche la “casa” in cui vivevano proprietari e dipendenti.

Il locale di via Fratelli Bandiera era gestito da una donna cinese di 52 anni, quello di via Guglielmo Pepe da una cinese di 56 anni, quello di via Pasubio da un uomo cinese di 39 anni e quello di via Gorizia da un giovane cinese di 36 anni.

Nel caso dei due centri massaggi di proprietà dei due uomini, venivano fatte prostituire anche le loro mogli, mentre il locale di via Guglielmo Pepe ha visto un cambio di proprietà a cavallo fra il 2014 e il 2015: a subentrare alla 56enne è stata sempre una donna di 29 anni.

Oltre a sequestrare i centri, gli uomini della Mobile hanno denunciato i cinque titolari dei locali per esercizio di casa prostituzione, reclutamento di persone da destinare alla prostituzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione pluriaggravato dal fatto che due delle “massaggiatrici” fossero le mogli dei proprietari.

Inoltre, tre ragazze cinesi, dipendenti dei centri, sono indagate per favoreggiamento personale per aver fornito false dichiarazioni  alla Polizia avendo negato di svolgere l’attività di prostituzione.

Tutte le persone denunciate sono regolarmente residenti in Italia, incensurate e, dopo aver vissuto in altre regioni italiane, si sono stabilite da almeno un anno e mezzo a Grosseto.

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