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Sub morti alle Formiche: parla l’avvocato di Andrea Montrone

di Redazione
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Nonostante un’iniziale volontà di non commentare dati che non sono ancora ufficiali, l’avvocato Riccardo Lottini, difensore di Andrea Mortone, titolare del diving di Talamone che ha fornito le bombole ai sub morti alle Formiche, visto il rincorrersi e l’accavallarsi di notizie che si sono susseguite nelle ultime ore, intende chiarire alcuni aspetti in favore del proprio assistito.

A scanso di equivoci ciò che voglio subito precisare è che, effettivamente, dall’esame autoptico e dagli accertamenti sul contenuto delle bombole, è emerso che la causa più probabile della morte dei tre sub sia da rinvenirsi nell’intossicazione da monossido di carbonio. Si tratta di un dato difficilmente controvertibile che la difesa di Montrone non vuole contestare – dichiara l’avvocato Lottini -. Dire però, allo stato e come invece da più parti sostenuto, che il titolare del diving di Talamone sia sicuramente responsabile per le morti delle tre persone offese, appare un’affermazione prematura e frettolosa”.

Se i risultati degli accertamenti medico legali e tecnici fossero stati diversi, sicuramente il procedimento per il mio assistito si sarebbe già concluso e nel migliore dei modi. L’accertamento della presenza di monossido di carbonio, invece, costituisce solo il primo passo per una corretta ricostruzione dei fatti – spiega l’avvocato . Molti aspetti della vicenda devono ancora essere approfonditi, primo fra tutti come il monossido sia potuto entrare nelle bombole. Andrea Montrone, che ha fornito le bombole al gruppo di Perugia, ma anche agli altri sub che domenica erano sulla barca del centro di diving, ha infatti tenuto un comportamento identico a quello da lui seguito in altre centinaia di casi in cui non si è mai verificato nulla, non comportandosi in modo dissimile da come si comportano molti altri centri diving in Italia e nel mondo. Sto svolgendo ricerche in tal senso, ma ad oggi non ha ancora trovato precedenti analoghi, cioè morti di sub da monossido di carbonio”.

Appare dunque ancora necessario capire come si sia potuta verificare, in questo caso, una tragedia di tali proporzioni, prestando tutte le cautele e le delicatezze del caso – continua l’avvocato -. La difesa di Montrone sta acquisendo informazioni e compiendo valutazioni proprio per contribuire a fornire risposte a tali quesiti, i cui risultati verranno messi a disposizione della Procura della Repubblica e solo di questa, ritenendo l’unica sede appropriata quella istituzionale e processuale”.

Al di là di queste doverose precisazioni, prima di colpevolizzare e emettere giudizi affrettati, appare altrettanto doveroso sottolineare l’assoluta buona fede di Montrone, che la mattina del 10 agosto ha utilizzato bombole provenienti dallo stesso lotto da cui provenivano le bombole utilizzate dai tre sub e la sua correttezza nel mettersi completamente a disposizione delle autorità per fornire il proprio contributo per ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti – conclude l’avvocato Riccardo Lottini-. Il tutto nel rispetto più assoluto del dolore di coloro che sono maggiormente colpiti da questa tragedia, cioè i famigliari dei tre deceduti, tragedia che però lascerà un segno indelebile, qualunque siano le conclusioni della vicenda processuale, anche in Andrea Montrone”.

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