I Carabinieri celebrano due secoli al servizio del cittadini. Il bilancio del 2013 del Comando provinciale

217 persone arrestate, altre 115 finite in manette in esecuzioni di provvedimenti dell’autorità giudiziaria dopo un’attività investigativa minuziosa e complessa, 3010 denunce, 4 casi di omicidio risolti, 29 rapine scoperte e sfociate in 26 arresti ed altrettanti malviventi denunciati, 14,5 chili di droga sequestrati e, infine, 218 misure di prevenzione proposte.

Sono i numeri dell’attività condotta dai Carabinieri del Comando provinciale di Grosseto dal primo gennaio 2013 allo scorso 31 maggio: un impegno quotidiano per garantire la sicurezza dei cittadini attraverso l’impiego di 40347 pattuglie, 1286 servizi di ordine pubblico, 1190 interventi di soccorso e il controllo di 158361 persone e 116901 veicoli.

L’efficacia dell’operato dei Carabinieri è ottimizzata grazie all’integrazione delle componenti territoriali con quelle speciali dell’Arma: Ris (Raggruppamento investigazioni scientifiche); Nas (Nucleo Carabinieri anti-sofisticazione e sanità); Nucleo operativo ecologico; Nucleo tutela patrimonio culturale; Nucleo ispettorato del lavoro; Nuclei elicotteri e cinofili).

Le circostanze che hanno dato maggiore risalto a questo contributo di competenze specialistiche sono rappresentate dai casi di Irina Meyntser e di Francesca Benetti: nel corso delle indagini è stato determinante l’apporto scientifico garantito dal Ris di Roma, a complemento e riscontro delle investigazioni di tipo tradizionale, condotte dai reparti territoriali dei Carabinieri maremmani.

E lunedì prossimo, alle 18, l’Arma del Comando provinciale di Grosseto celebrerà i due secoli di vita dell’istituzione più longeva d’Italia.

I Carabinieri nacquero infatti nel 1814, quando il Re di Sardegna, Vittorio Emanuele I di Savoia, con le Regie Patenti, istituì il Corpo dei Carabinieri reali.

Nella provincia di Grosseto, l’Arma è presente sin dall’Unità d’Italia, nel 1861: in Maremma i Carabinieri si distinsero fin da subito nella lotta al brigantaggio che imperversava anche nelle campagne del nostro territorio.

Uno dei protagonisti fu il Capitano Michele Giacheri, comandante della Compagnia di Grosseto che, con i suoi Carabinieri, fornì un contributo determinante per la scomparsa del fenomeno.

Durante l’ultimo conflitto mondiale, l’Arma ebbe un ruolo significativo nella Resistenza all’occupazione nazi-fascista. Fu il comandante della formazione partigiana di Monte Bottigli, poi entrata a far parte del Raggruppamento Amiata, il Carabiniere Fiorenzo Pellicci, alla morte del “Tenente Gino”, nome di battaglia del Sottotenente Luigi Canzanelli, cui è intitolata la caserma sede del Comando Provinciale di Grosseto, ad individuare e catturare i responsabili dell’uccisione dell’ufficiale.

Anche in tempi più recenti, l’Arma di Grosseto ha pagato un tributo di sangue. Era nato in Maremma l’Appuntato Scelto Alessandro Giorgioni, decorato di medaglia d’oro “alla memoria” al valore dell’Arma dei Carabinieri, figlio del Maresciallo Aiutante Francesco Giorgioni, già comandante della stazione di Alberese, che il 22 luglio 2004, a Sant’Agata Feltria, è stato assassinato mentre identificava una persona sospetta, poi rivelatasi un pericoloso latitante.

Prestava servizio in Maremma, nella Compagnia di Pitigliano, il Vice Brigadiere Antonio Santarelli, medaglia d’oro al Valore Civile, che il 25 aprile 2011 a Sorano, nel corso di un servizio di pattuglia, è stato aggredito da alcuni giovani, riportando gravissime lesioni che un anno dopo lo hanno condotto alla morte.

Nel 2003, in Iraq, nell’attentato alla base dei carabinieri di Nassirya, restò coinvolto il Brigadiere Capo in congedo Domenico Celenza, già in servizio presso il Comando Provinciale di Grosseto, insignito nel 2013 della Medaglia d’Oro alle “vittime del terrorismo”.

Il Maresciallo Lorenzo Masala, di origine grossetana, in servizio al Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania, anch’egli Medaglia d’Oro alle “vittime del terrorismo”, nel 2011 è rimasto ferito in un attentato vicino all’aeroporto di Herat, in Afghanistan. Al maresciallo Masala, pochi giorni fa, il sindaco di Grosseto ha consegnato una pergamena come tributo per “lo spirito di abnegazione e l’alto senso del dovere al servizio dello Stato a costo della propria vita”.

Con l’Unità d’Italia, l’Arma assume quell’assetto di capillare distribuzione sul territorio nazionale che rappresenta ancora oggi l’identità dell’istituzione.

L’attuale organizzazione territoriale dei reparti della provincia di Grosseto prevede il Comando Provinciale nel capoluogo maremmano; 4 compagnie, rispettivamente a Grosseto, Orbetello, Massa Marittima e Pitigliano; 2  tenenze,  a Follonica e Arcidosso; 39 stazioni e 1 posto fisso, con il contributo della rappresentanza militare.

Inoltre, in provincia operano 2 reparti speciali: il Nucleo operativo ecologico e il Nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro. Presenti anche 9 sedi dell’Associazione nazionale Carabinieri in congedo, testimoni della continuità dei valori dell’Arma, anche attraverso le forme del volontariato.

Un ordinamento incentrato, quindi, sulle stazioni, che rappresentano la concreta ed immediata espressione della vicinanza dello Stato al cittadino, svolgendo una delicata funzione di rassicurazione, protezione e conforto delle comunità e costituiscono “parte integrante della nostra identità e della coscienza nazionale”, come ha voluto sottolineare il Presidente della Repubblica in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario dell’Arma il 5 giugno scorso a Roma.

“I Carabinieri tra la gente, i Carabinieri della gente. Una vocazione che si esprime nella tutela delle persone, dei più deboli, in un impegno concreto e costante” ha detto Papa Francesco durante l’udienza straordinaria con i Carabinieri e le loro famiglie, venerdì scorso.

Il bicentenario ed i valori che esso rappresenta, sono entrati anche nelle scuole grazie ad un concorso artistico nazionale sul tema “L’Arma dei Carabinieri: duecento anni di storia. I valori senza tempo da preservare ieri, oggi, sempre”, dedicato agli studenti degli istituti d’arte, cui ha aderito il Liceo Artistico cittadino: dei 50 partecipanti grossetani, su complessivi 350 toscani, 5 hanno superato la selezione regionale, passando alla fase successiva di livello nazionale a Roma, dove due alunni dell’Istituto hanno ottenuto una menzione speciale rispettivamente per la categoria pittorica e per quella design/progetto.

L’insieme dei princìpi e dei valori che da duecento anni contraddistinguono i Carabinieri è stato recentemente sintetizzato da un’autorità ecclesiastica con queste parole, espresse in occasione della celebrazione della Virgo Fidelis, patrona dei Carabinieri, il 21 novembre 2012:  “Da sempre l’Arma dei Carabinieri, con la sua presenza nel territorio, è vicina alle esigenze dei cittadini. In ogni paese dove c’è un campanile, ci sono anche i Carabinieri; laddove sorge una canonica c’è anche una loro caserma. È difficile trovare in qualsiasi altro Stato, un corpo militare che sia così vicino alla gente, che serva con umiltà il territorio, che riesca a creare un rapporto di fiducia e affetto con i cittadini”. 

Numerosi i messaggi di felicitazioni e auguri pervenuti al Comandante provinciale di Grosseto, che testimoniano i sinceri e radicati sentimenti di affetto e stima della gente di Maremma nei confronti dell’Arma dei Carabinieri. Fra i più significativi: “Complimenti vivissimi per come l’Arma porta 2 secoli di storia”. “Grazie per la vostra opera. 200 anni di orgoglio italiano”.

Ecco, nel dettaglio, i principali interventi compiuti in Maremma dai Carabinieri dal primo gennaio 2013 al 31 maggio scorso:

Nucleo investigativo

Compagnia di Grosseto

Compagnia di Orbetello

 Compagnia di Massa Marittima

 Compagnia Pitigliano