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Collaborazione tra i cittadini e mappatura delle zone a rischio per combattere furti e rapine

di Redazione
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Riunione QuesturaLa risposta decisa all’incremento di furti e rapine nella provincia di Grosseto passa anche attraverso la collaborazione dei cittadini e di quelle categorie di lavoratori che, accanto alle forze di Polizia statali e locali, mettono a fattor comune le proprie professionalità e conoscenze.

A questo proposito ieri, nell’auditorium della Questura di Grosseto, si è tenuta una riunione, presieduta da Cristina Ermini, Dirigente della divisione amministrativa e sociale e primo Dirigente della Polizia di Stato, a cui hanno partecipato, oltre alle forze dell’ordine impegnate tutti i giorni per contrastare furti e rapine, anche i rappresentati degli istituti di vigilanza che operano in provincia e i rappresentanti di Tiemme e Sei Toscana.

L’incontro ha costituito l’occasione per richiamare l’attenzione sulla necessità di creare canali di comunicazione efficaci per la circolazione di tutte le informazioni di cui ciascun cittadino può essere portatore.

Nella riunione, sono state gettate le basi per la creazione di buone prassi mirate a risaltare il valore del contributo di quelle categorie che per i compiti che svolgono possono fornire un rilevante apporto in termini di collaborazione con le forze dell’ordine.

“Il contributo è apprezzabile in termini di osservazione, raccolta e trasmissione di dati di interesse preventivo od investigativo per le forze dell’ordine medesime: si pensi alla segnalazione che gli operatori che svolgono il loro servizio di pubblica utilità in modo capillare nella città possono dare in termini di riconoscimento di mezzi di trasporto rubati o persone sospette, ostacoli sulle vie di comunicazione o di situazioni che facciano ritenere imminente la commissione di delitti – si legge in una nota della Questura di Grosseto -. La preziosità di questo tipo di informazione risulta di tutta evidenza, soprattutto perché potrebbe portare ad acquisire informazioni in zone isolate, soprattutto commerciali, in particolar modo nelle fasce orarie notturne”.

L’incontro ha avuto inoltre lo scopo di ridare nuova linfa all’attuazione delle intese già raggiunte con la sottoscrizione del protocollo “Mille occhi sulla città”, firmato nella nostra provincia nel 2010, che prevede un ruolo attivo delle guardie giurate all’interno del più ampio contesto del controllo del territorio, ambito in cui gli operatori del servizio di vigilanza sono impegnati quotidianamente a segnalare alle centrali operative delle forze dell’ordine ogni notizia utile di cui possano venire a conoscenza durante lo svolgimento del loro servizio e dalla quale possa scaturire anche solo un semplice sospetto da approfondire.

“L’incontro si colloca in un momento in cui la registrazione dell’incremento di reati predatori in provincia ha determinato un innalzamento della soglia di attenzione da parte di tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio – continua il comunicato -. La problematica è stata al centro sia di apposite riunioni del Comitato provinciale della sicurezza pubblica che dei tavoli tecnici tenuti dal Questore, all’esito dei quali tutte le forze presenti hanno dato la massima collaborazione per garantire il rafforzamento dei dispositivi di controllo del territorio, che sarà attuato anche attraverso il ricorso ad unità specializzate, come i Reparti prevenzione crimine della Polizia di Stato. L’obiettivo principale dell’attività di prevenzione, al fine di fronteggiare i fenomeni predatori, consiste nel monitoraggio delle aree più vulnerabili, soprattutto nelle fasce orarie più esposte, come il centro cittadino, la stazione ferroviaria, le zone residenziali isolate, con particolare riguardo alle zone ove insistono ville o casolari isolati nonché le zone industriali. Fondamentale a proposito è da considerarsi la vigilanza delle arterie stradali maggiormente frequentate, che viene attuata con la fondamentale partecipazione delle Polizie locali, della Polizia Provinciale e della Polizia Stradale”.

Il contrasto al fenomeno dei furti e delle rapine sarà inoltre realizzato attraverso la predisposizione di strategie mirate, grazie al supporto di particolari tecnologie come il “Sistema informativo di georeferenziazione dei reati”, al quale possono accedere le forze dell’ordine e che consente di stilare una vera e propria mappatura delle zone dove sono più frequenti i reati.

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