Avevano messo su una fiorente attività di spaccio, contendendosi il mercato grossetano degli stupefacenti e ricorrendo più volte a minacce e violenze pur di farsi pagare dai clienti, ma sono entrati in rotta di collisione fra di loro e sono finiti entrambi dietro le sbarre.
I protagonisti della vicenda sono due grossetani di 45 e 35 anni, già conosciuti dalle forze dell’ordine sempre per questioni relative agli stupefacenti.
A far indirizzare le indagini del Nucleo operativo radiomobile dei Carabinieri verso di loro è stata una denuncia sporta dal 35enne nei confronti dell’altro uomo: di fronte ai militari, il giovane ha dichiarato di essere stato aggredito dal rivale in affari in modo brutale e violento, con la complicità di altre persone, in una zona di campagna nei pressi di Marina di Grosseto; quindi, il 45enne lo ha rapinato portandogli via diverse centinaia di euro.
Proprio per il loro status di pregiudicati, i Carabinieri hanno pensato di trovarsi di fronte ad una situazione alquanto strana e quindi hanno fatto partire la macchina investigativa per capire da dove partisse questa denuncia.
Grazie ad una serie di intercettazioni telefoniche, controlli e dichiarazioni di persone informate sui fatti, le forze dell’ordine sono riusciti a scoprire che i due, da luglio a novembre scorsi, avevano organizzato parallelamente una capillare attività di vendita di cocaina tesa a rifornire non sono semplici consumatori, ma anche altri spacciatori del territorio grossetano.
Entrambi arrivavano a smerciare anche grandi quantità di polvere bianca, ragione per la quale i loro clienti avevano accumulato nel tempo migliaia di euro di debiti, in genere dagli 8 ai 10mila euro, che non riuscivano a saldare.
Proprio per questo, i due spacciatori erano arrivati a minacciare non soltanto gli acquirenti, ma anche i loro familiari e le fidanzate, in modo cinico e sprezzante, assicurando che avrebbero pagato con la morte questa loro morosità.
In un’occasione, uno dei due uomini arrestati aveva persino preso la macchina di un suo cliente, del valore di 15mila euro, come saldo di un debito contratto in precedenza.
Dopo aver raccolto sufficienti e schiaccianti prove della loro colpevolezza, i Carabinieri ieri mattina hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Grosseto e per i due uomini si sono aperte le porte della prigione con l’accusa di spaccio di stupefacenti ed estorsioni.
Sul 45enne, inoltre, pende anche l’accusa di rapina.