Un vero e proprio accampamento, in cui erano ammassati oltre ottanta cani, in condizioni di salute critiche e rinchiusi in container o posti sotto i letti in gabbie.
E’ quanto scoperto dagli agenti della Polizia, a Grosseto, in un allevamento di un uomo, R.F., 58 anni, originario di Napoli, che è stato trovato in possesso anche di svariati passaporti canini non riconducibili agli animali posseduti, 33 dei quali di età inferiore ai tre mesi.
L’allevatore è stato denunciato anche per somministrazione pericolosa di medicinali non autorizzati. Alcuni farmaci, ad uso umano ed animale, infatti erano detenuti illegalmente in quanto sprovvisti di prescrizione medica.
I cuccioli sono stati esaminati e identificati grazie al supporto di personale medico-veterinario, intervenuto su richiesta dell’autorità giudiziaria.
Ad essere denunciato è stato anche un altro allevatore, A.L., grossetano di 38 anni.
L’indagine è partita dalla Squadra Mobile di Padova, in seguito ad alcune denunce di abitanti della città veneta che avevano acquistato cuccioli di cani da siti internet ed erano stati vittime di truffe.
Gli investigatori della Polizia padovana, coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti, hanno fatto luce su un’associazione criminale internazionale, che risulta ancora attiva, dedita ad importare illegalmente a fine di lucro in Italia, in particolare dall’Ungheria, cuccioli di animali da compagnia (soprattutto cani e gatti). L’inchiesta ha fatto scoprire un vorticoso giro di denaro e di trasporto di cuccioli tramite autoarticolati provenienti dal Paese magiaro: agli animali venivano inflitti maltrattamenti durante i lunghi viaggi, senza rispettare le minime norme d’igiene e di documentazione sanitaria, e alcuni di loro morivano anche per malattie congenite.
Gli animali privi di microchip (talvolta appena nati) venivano illegalmente fatti figurare come allevati in Italia, con ricorso a certificati falsi ottenuti tramite veterinari compiacenti.
Sono stati effettuati sequestri di numerosi cuccioli durante l’indagine in varie città d’Italia ed eseguite molte perquisizioni domiciliari a Padova e in tutto il Nord Italia, oltre che a Grosseto. Nel corso delle ispezioni sono stati rinvenute decine di cuccioli senza microchip in pessime condizioni sanitarie, in gabbie e in un container.
Al termine dell’operazione sono state denunciate quindici persone, legate a vario titolo all’organizzazione, tra cui alcuni personaggi di spicco nell’ambiente degli allevatori, insospettabili veterinari compiacenti per falsi certificati ed autotrasportatori disposti al trasporto illecito.
Contestati, oltre all’associazione a delinquere, vari reati in materia di falsificazione di documentazione, frode in commercio, truffa, maltrattamento di animali e traffico illecito di animali da compagnia.
4 commenti
A QUESTA GENTE METTETELA NEI BOX DEI CANI SENZA ACQUA E CIBO E MEDICINE !!!!
Ma questi cuccioli adesso dove sono? Hanno bisogno di aiuto? Io sono disponibile a qualsiasi forma di aiuto tranne nel poter tenerli a casa propria. Su fb: berta gianna pellegrini
Povere creature che fine faranno ora e dove sono tenute adesso? Avete bisogno di aiuto per loro?
Sono sempre più frequenti le occasioni che mi vergogno di appartenere alla razza umana.