“Gravissimi indizi di colpevolezza a suo carico”: con questa motivazione è stato arrestato un giovane di 27 anni, originario di Napoli, ma residente da tempo in Maremma.
L’uomo era finito sotto la lente di ingrandimento della Squadra Mobile di Grosseto dopo due rapine, compiute a distanza di circa venti giorni l’una dall’altra.
Durante il primo colpo, avvenuto il 13 novembre scorso, una donna era stata derubata della borsetta dopo aver chiuso il suo negozio in via Tito Speri.
La seconda rapina, invece, è accaduta lo scorso 2 dicembre: vittima la proprietaria di un locale alle porte del centro di Grosseto.
In questo caso, il malintenzionato ha atteso la donna sotto casa, poi, dopo averla brutalmente aggredita e averle provocato profonde ferite al volto, le ha rubato l’intero incasso della serata.
Dopo le due rapine, la macchina investigativa della Questura si è quindi messa immediatamente in moto. Gli agenti sono riusciti in breve tempo a raccogliere molti indizi, che hanno portato a focalizzare la loro attenzione su un particolare soggetto, sul quale gravavano determinati sospetti, in quanto molti elementi facevano pensare che si potesse trovare nei luoghi delle due rapine proprio nel momento in cui erano state commesse.
Lo scorso 2 maggio, quindi, il giovane è stato fermato dagli agenti della Squadra Mobile mentre era a bordo della sua macchina.
I poliziotti hanno immediatamente perquisito il veicolo, trovando al suo interno una piccola mazza da baseball di legno, alcuni guanti, un bomber, una targa rubata e qualche proiettile, mentre l’uomo aveva addosso un coltello a serramanico.
Subito dopo, è scattata anche la perquisizione domiciliare a casa del giovane. Nella sua abitazione, le forze dell’ordine hanno trovato alcuni mazzi di chiavi, altre targhe rubate, due riproduzioni di pistole, calze da donna, un paio di manette, oltre ad alcuni grammi di cocaina, bilancine di precisione e materiale per il confezionamento degli stupefacenti.
Da successive indagini, gli agenti hanno potuto accertare che due dei mazzi di chiavi sequestrati appartenevano proprio alle donne derubate a fine 2012. Sono state loro stesse, infatti, a riconoscerli una volta che ne sono tornate in possesso.
A quel punto, il giovane, messo con le spalle al muro da prove schiaccianti, è stato arrestato con l’accusa di duplice rapina aggravata, oltre ad essere stato denunciato per possesso ai fini di spaccio di stupefacenti.
Stamani, il fermo è stato convalidato e per il 27enne è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
Durante l’interrogatorio, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il giovane è risultato poi essere nipote di Don Raffaele, l’usurario arrestato lo scorso dicembre, sempre a Grosseto, per aver applicato tassi di interesse fino al 140%.