Home GrossetoCronaca Grosseto Gatto ferito da una carabina a Casalecci

Gatto ferito da una carabina a Casalecci

di Roberto Lottini
0 commenti 11 views

Un gatto di poco meno di un anno (nella foto) è stato colpito con una carabina ad aria compressa a Casalecci, in pieno centro abitato. Il proiettile ha quasi raggiunto la milza, ma il tempestivo intervento di chi si occupa di lui gli ha salvato la vita, anche se ancora non è fuori pericolo. Non è il primo caso del genere nella località a pochi chilometri da Grosseto.

I fatti risalgono allo scorso 23 marzo, quando alle 7 circa del mattino Bombolo, questo il nome dell’animale, è uscito dalla casa di Francesco Candela in via Versilia per rientrare poco dopo. Candela e la compagna hanno notato che l’animale appariva poco vivace e in breve ha cominciato anche a vomitare. Subito si sono recati all’ambulatorio veterinario, dove è stata scoperta la ferita sotto il pelo. La radiografia ha permesso di individuare il pallino da carabina, giunto a pochi millimetri dalla milza.

Al momento dell’arrivo in ambulatorio abbiamo riscontrato il grosso ematoma provocato dal colpo e abbiamo individuato subito la lesione al centro. Se il pallino di piombo avesse raggiunto la milza – spiegano le veterinarie dell’ambulatorio la conseguenza sarebbe stata un’immediata emorragia fatale. Fortunatamente non è stato così e siamo riuscite ad estrarre il proiettile. Il gatto non è ancora del tutto fuori pericolo, in quanto alcuni peli e materiale esterno sono penetrati in profondità e c’è rischio di un’infezione. Per questo rimane in trattamento antibiotico e sotto osservazione”.

Già in passato Francesco Candela, insieme a un vicino, aveva denunciato alla Polizia il ripetersi di spari di fucile nelle immediate vicinanze di casa sua, in seguito ai quali sparivano misteriosamente alcuni gatti accuditi da lui.

Queste le dichiarazioni riportate sul primo verbale stilato dalla Questura di Grosseto, datato 23 luglio 2011: “Da circa quattro mesi a questa parte in località Casalecci, dove abitiamo, precisamente in via Versilia, si odono spesso colpi d’arma da fuoco, sicuramente di un fucile, ed in concomitanza di ciò sono spariti i nostri gatti, animali mai più ritrovati”.

Il verbale prosegue con ulteriori dichiarazioni dei denuncianti: “Si precisa che gli spari si verificano prevalentemente di sera in scarse condizioni di visibilità, pertanto noi abbiamo timore per la nostra incolumità, soprattutto sapendo per certo, vista l’intensità dello scoppio, che i colpi vengono sparati da un luogo molto vicino alle nostre abitazioni”.

Dopo la prima denuncia i colpi sembravano essere diminuiti, ma il 20 agosto 2012 fu rinvenuto un gatto con una zampa fratturata. L’esame veterinario produsse un referto di “trauma da corpo contundente lineare con cui è stato colpito il gatto”, presumibilmente una tagliola.

Dopo l’ultimo caso del 23 marzo scorso, Candela ha deciso di rivolgersi anche alla Lav di Grosseto.

E’ inaccettabile che in un luogo civile ci sia un pazzo a piede libero che spara agli animali – afferma Francesco Candelae sicuramente rappresenta un pericolo per le persone. Mi auguro un intervento immediato ed efficace vista la gravità della situazione. Provo tristezza per la scarsa solidarietà e collaborazione di molti vicini che hanno invece mantenuto un atteggiamento omertoso. Abbiamo anche un bambino che è rimasto molto turbato dalla vicenda”.

La storia nel suo complesso non può che far pensare ancora una volta al coinvolgimento di un cacciatore, anche se l’ultima vittima è stata colpita con un’arma che purtroppo è considerata quasi un giocattolo”, sostiene Giacomo Bottinelli, responsabile LAV Grosseto.

“Ricordiamo bene il caso del cane Scooby, ucciso da una fucilata a Follonica a pochi metri dal suo orto nel settembre scorso, – continua Bottinellisubito dopo l’apertura della caccia. Quando in quel contesto proponemmo un esame psichiatrico per chi impugna un fucile da caccia non si trattava di una battuta, ma di un’affermazione ben ponderata. Sono 9.500 le persone con licenza di caccia nella sola provincia di Grosseto e tutte dispongono di almeno un fucile calibro 12. Sarebbe un dovere delle istituzioni vigilare affinché questo esorbitante numero di cacciatori non comprenda tra le sue fila potenziali squilibrati come alcuni casi di cronaca lasciano supporre”.

Lascia un commento

* Utilizzando questo form si acconsente al trattamento dati personali secondo norma vigente. Puoi consultare la nostra Privacy Policy a questo indirizzo

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Ti potrebbero interessare

My Agile Privacy

Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. 

Puoi accettare, rifiutare o personalizzare i cookie premendo i pulsanti desiderati. 

Chiudendo questa informativa continuerai senza accettare. 

Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy: