Erano arrivati a Grosseto solamente da due giorni e ieri, dalle 12 alle 13, hanno deciso di andare a fare shopping in alcuni negozi del centro storico.
Abiti, biancheria intima, un profumo: oggetti acquistati a poco prezzo, ma pagati sempre con banconote da duecento euro, rigorosamente false.
I protagonisti della vicenda sono tre uomini bulgari di 37, 24 e 20 anni, che sono stati arrestati dal Nucleo Operativo Radiomobile dei Carabinieri di Grosseto con l’accusa di truffa e pagamento con denaro contraffatto.
Verso l’ora di pranzo, sono entrati prima in un negozio di abbigliamento, quindi in una rivendita di biancheria intima e poi in una profumeria.
Nonostante la richiesta delle commesse di saldare la merce acquistata con banconote di piccolo taglio, i tre si sono giustificati dicendo di avere soltanto contanti da 200 euro.
Al tatto e controluce quel denaro sembrava davvero autentico, tanto che la banda è riuscita a farla franca fino a quando è entrata in un altro negozio in cui era installata una macchinetta per accertare la veridicità delle banconote.
Al momento del pagamento, i furfanti sono stati smascherati e sono fuggiti, mentre la commessa ha chiamato i Carabinieri.
I militari hanno rintracciato i bulgari in pochi minuti e li hanno fermati mentre stavano entrando a bordo di un’auto parcheggiata nei pressi del centro.
I tre sono stati perquisiti: dentro un maglione, arrotolate all’interno di un foglio di giornale, erano nascoste altre 8 banconote da 200 euro, mentre nel posacenere dell’auto i Carabinieri hanno recuperato 480 euro, cioè la somma intascata dalla banda come resto per gli acquisti effettuati con il denaro taroccato. Inoltre, nella macchina sono stati recuperati tutti gli oggetti comprati nei vari negozi, che sono stati restituiti ai proprietari degli esercizi commerciali.
I bulgari si sono giustificati dicendo di aver ricevuto il denaro contraffatto a Bologna, quando hanno cambiato dollari in loro possesso in euro. La scusa non ha retto e, messi alle strette dai militari che mostravano loro le banconote falsificate, hanno risposto con un laconico “No good”.
Il denaro è stato analizzato dalla Banca d’Italia, che ha accertato che si trattava di contanti contraffatti.
Secondo le indagini compiute dai Carabinieri, la banda era stata mandata in Italia da un’organizzazione bulgara di falsari, con l’obiettivo di mettere sul mercato denaro fasullo e di intascare in cambio soldi autentici.
Stamani, i truffatori sono stati processati per direttissima e sono stati condannati a 18 mesi di reclusione e al pagamento di una multa di 400 euro. La pena è stata sospesa, in quanto i tre uomini erano tutti incensurati, dato che solamente da due giorni si trovavano in Italia.