Home Costa d'argento Alluvione, analisi Arpat: “La laguna di Orbetello non è inquinata”

Alluvione, analisi Arpat: “La laguna di Orbetello non è inquinata”

di Roberto Lottini
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A seguito dell’esondazione del fiume Albegna, Arpat, sotto il coordinamento della Prefettura e in accordo con il Centro Coordinamento Soccorsi della Protezione Civile, ha provveduto ad effettuare controlli ambientali al fine di definire gli eventuali livelli di contaminazione dovuti a sostanze trasportate e disperse dalle acque.

In particolare, tenuto conto della peculiarità dell’ambiente lagunare e della sua vulnerabilità, Arpat ha provveduto ad eseguire sopralluoghi e controlli analitici nelle acque della laguna di Orbetello.

Le prime indagini sono state condotte lo scorso 13 novembre sui prelievi realizzati grazie alla tempestività dell’intervento da parte della Cooperativa Pescatori di Orbetello, in piena alluvione e con livelli idrometrici eccezionalmente elevati. I prelievi sono stati effettuati in entrambi gli specchi d’acqua lagunari: laguna di levante e laguna di ponente.

Durante l’alluvione, le acque salmastre più superficiali, in particolare quelle della laguna di ponente, sono state rapidamente sostituite dalle acque dolci di piena. Dai dati della conducibilità emerge che le acque dolci alluvionali (con densità inferiore) siano passate in laguna scivolando sopra le preesistenti acque salmastre (con densità superiore).

I dati analitici evidenziano un modesto carico residuo di antiparassitari presenti nelle acque lagunari, come traccianti delle rilevanti attività agricole presenti nel bacino idrografico dell’Albegna.

Non è stata riscontrata la presenza di oli minerali dispersi all’interno della laguna e i test di tossicità sembrano confermare l’assenza di motivi di preoccupazione ambientale in relazione ad eventuali rischi tossicologici acuti derivanti da sostanze nocive idrosolubili.

L’onda di piena ha determinato un momentaneo incremento di nutrienti, dinamica questa tuttavia frequente in questi ambienti.

“Si ritiene consigliabile monitorare il fenomeno di graduale ripristino delle condizioni preesistenti mediante la sistematica opera di monitoraggio sulle dinamiche dei nutrienti
”, fanno sapere da Arpat.

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