Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
Il proverbio calza a pennello per una coppia di spacciatori, arrestati mercoledì scorso dagli uomini della Squadra Narcotici della Questura di Grosseto.
Un tunisino di 26 anni e la sua compagna, una 27enne residente ad Anghiari in provincia di Arezzo, erano due individui già conosciuti alle forze dell’ordine: lo scorso 25 giugno, infatti, erano finiti in manette ad Orbetello perché trovati in possesso di 5 grammi di cocaina e di 42 grammieroina.
All’epoca entrambi erano incensurati, quindi, dopo l’arresto, erano stati rimessi in libertà.
Ma la Polizia ha continuato a tenere sotto controllo la coppia e, dopo una serie di indagini, gli agenti hanno scoperto che i fidanzati erano soliti compiere numerosi viaggi a Roma per rifornirsi di stupefacenti da piazzare sul mercato della droga di Grosseto.
E proprio due giorni fa, una Volante della Squadra Mobile ha aspettato che la coppia rientrasse dal solito viaggio nella capitale e, in tarda serata, ha fermato i due giovani mentre stavano percorrendo viale Uranio a bordo della loro auto.
Da un controllo accurato del veicolo, gli agenti hanno scoperto il nascondiglio all’interno del quale era nascosta la droga: la coppia aveva infatti ricavato uno spazio nella lamiera che separa il tetto della macchina dall’abitacolo.
Dentro questo inusuale ripostiglio, i poliziotti hanno recuperato circa 52 grammi di eroina e circa 34 grammi di cocaina che, se venduti, avrebbero fruttato un guadagno di circa cinquemila euro.
Inoltre, nella macchina sono stati trovati anche due flaconi di metadone.
La coppia è stata quindi arrestata per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e il tunisino, clandestino, è stato condotto nel carcere di Grosseto, mentre la compagna, incinta di quattro mesi, è stata portata nella prigione femminile di Pisa.
Stamani, il Gip di Grosseto ha convalidato gli arresti e ha disposto per entrambi la custodia cautelare in carcere.
I due fidanzati abitano ad Anghiari, ma si recavano periodicamente a Grosseto e a Castiglione della Pescaia per spacciare, trovando alloggi di fortuna dove risiedere per pochi giorni: giusto il tempo di vendere la droga e tornare nella loro casa nell’Aretino.