Si è tenuto stamani di fronte al giudice Marco Bilisari l’interrogatorio di garanzia del cittadino straniero arrestato venerdì scorso con l’accusa di aver aggredito e maltrattato per anni la moglie.
L’uomo, 38 anni, ha risposto a tutte le domande poste dal Gip, negando ogni addebito contestatogli.
Il trentottenne ha riconosciuto che le liti fra i due coniugi erano frequenti, ma la causa dei dissidi scaturiva sempre da incomprensioni reciproche e non da un suo temperamento particolarmente violento, magari accentuato dall’abuso di alcool, come invece sostenuto dalla moglie nella denuncia.
L’uomo ha dichiarato che spesso era la donna a provocarlo con offese o ad alzare le mani nei suoi confronti ed ha ammesso di aver picchiato la moglie in un paio di circostanze, ma soltanto per difendersi dai suoi tentativi di aggessione.
La donna, nella denuncia presentata agli uomini della Questura, aveva sostenuto che il marito, operaio edile, era solito dilapidare tutto lo stipendio guadagnato nei locali cittadini e che non riceveva mai denaro dal coniuge.
Inoltre, la moglie aveva accusato l’uomo di possedere una pistola e di essere terrorizzata dall’eventualità che il marito potesse utilizzarla contro di lei. Secondo la sua testimonianza, infatti, alcuni anni fa, in occasione di un alterco fra il coniuge e il padre della donna, era stata minacciata dal marito con l’arma in pugno per essersi intromessa nel corso della violenta lite.
L’uomo, durante l’interrogatorio, si è difeso dichiarando di non aver mai sperperato il denaro guadagnato, ma che era invece la moglie ad appropriarsi di nascosto dei suoi guadagni, come accaduto in un’occasione, quando il trentottenne aveva scoperto che la donna gli aveva sottratto segretamente dal suo conto corrente la somma di circa cinque mila euro.
Per quanto riguarda l’accusa di possedere una pistola, il cittadino straniero ha sostenuto di non aver mai avuto l’arma, sebbene abbia ammesso che la lite con il padre della moglie fosse realmente accaduta in passato.
Da una perquisizione eseguita nei giorni scorsi dagli agenti della questura nell’abitazione dell’uomo, effettivamente non è stata rinvenuta alcuna pistola.
Al termine dell’interrogatorio, durato poco più di un’ora, l”avvocato del trentottenne ha presentato l’istanza di scarcerazione per il suo assistito. La decisione in merito da parte del giudice è attesa entro due giorni al massimo.