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CineVisioni: la recensione di Venom

di Luca Ceccarelli
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In programmazione a Grosseto – The Space Cinema

Mentre esplora lo spazio per nuovi mondi abitabili, un’astronave appartenente alla società di bioingegneria Life Foundation scopre quattro forme di vita aliene e le riporta sulla Terra. Uno di questi fugge in transito, causando il crollo della nave in Malaysia, ma la Life Foundation recupera gli altri tre e li trasporta nel proprio centro di ricerca a San Francisco.

Il capo della fondazione, Carlton Drake, diventa ossessionato dal legame dei simbionti con gli umani, per preparare l’umanità all’inevitabile collasso ecologico della Terra, e inizia a fare esperimenti illegali su vagabondi, provocando numerosi morti (tra cui uno dei rimanenti simbionti), e attirando l’attenzione del giornalista investigativo Eddie Brock, che organizza un’intervista con Drake attraverso la sua ragazza Anne Weying, un avvocato affiliato alla Life Foundation.

Disubbidendo alle istruzioni, Brock affronta Drake con materiale confidenziale che indica la trasgressione che ha rubato dall’e-mail di Weying, portando a licenziare sia Eddie che Weying dai loro rispettivi posti di lavoro e a far finire la loro relazione…

Il film è tratto dai fumetti Marvel, creati da David Michelinie e Todd McFarlane, con protagonista Venom, uno dei principali antagonisti dell’Uomo Ragno.

La produzione ha affidato, insieme ad un budget generoso di 100 milioni di dollari, la regia a Ruben Fleischer, conosciuto per il successo del 2009  Benvenuti a Zombieland. Il regista statunitense è affiancato dallo sceneggiatore Jeff Pinkner, che ha all’attivo film quali The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, La torre nera Jumanji – Benvenuti nella giungla.

Per il ruolo del protagonista, Eddie Brock, è stato scelto Tom Hardy, attore britannico di grande successo che ha esordito con Black Hawk Down nel 2001 per culminare con la nomination all’Oscar per Revenant – Redivivo nel 2015.
Ed è proprio Eddie Brock ad occupare i primi 45 minuti del film, con il racconto dell’antieroe, paladino della moralità e vessato dalla vita. Una storia di cui, sinceramente, avremmo fatto volentieri a meno e che appesantisce non poco la narrazione. Lo stesso Tom Hardy ne esce con le ossa rotte, devastato dal personaggio e non riuscendo a far emergere le sue doti attoriali.

Dopo questa lunghissima introduzione, finalmente appare Venom, in uno sforzo ciclopico di computer graphics, peraltro neanche riuscito appieno. Da qui, il film svolta verso un marcato accento su azione e scene spettacolari, che però risentono di una sceneggiatura carente, che non ne sfrutta il potenziale. Allo stesso modo falliscono miseramente i tentativi di inserire dello humour qua e là.

Non è tutto da buttare, in Venom. Ma si ha la netta sensazione che il film parta troppo lentamente e si concluda troppo velocemente, con in mezzo tutta una serie di problemi che non lo rendono affatto godibile. Probabilmente piacerà solo ai fan die hard della Marvel e dei suoi supereroi. Per gli altri, non dimenticate cosa significa Venom in italiano: veleno. Ed infatti uscirete dal cinema con la stessa sensazione che si ha trangugiando una sostanza tossica.

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