In programmazione a Grosseto – The Space Cinema
Molly Bloom è una giovane sciatrice nata in Colorado, costretta al ritiro dalle competizioni un grave incidente durante le selezioni per partecipare alle olimpiadi. Trasferitasi a Los Angeles, diventata in seguito a una serie di fortuite circostanze organizzatrice di un giro di poker per personaggi abbienti (quali produttori cinematografici, attori, registi, cantanti, uomini d’affari).
Successivamente si trasferisce a New York dove organizza una rete ancora più fitta di giocatori ricchissimi (ebrei e soprattutto russi), prima di vedersi confiscati tutti i proventi della sua attività e, dopo la pubblicazione di un libro autobiografico, arrestata nel mezzo della notte dall’FBI. Del giro dei giocatori hanno fatto parte nomi celebri di Hollywood, campioni dello sport, importanti uomini d’affari ed infine, senza che la donna lo sospettasse, la mafia russa.
Il suo avvocato difensore, Charlie Jaffey, inizialmente riluttante a difenderla, riconosce in lei, nonostante tutto, dei principi morali molto solidi e una determinazione fuori del comune; rivedendo in lei la propria figlia e nel suo rapporto con quest’ultima, il rapporto che Molly aveva con il padre-allenatore e decide di accettare l’incarico fino a portarla a una sentenza di condanna assai più blanda di quella richiesta dalla pubblica accusa in seguito anche alla dichiarazione di colpevolezza della donna.
Molly’s Game rappresenta l’esordio da regista di Aaron Sorkin, reduce da una lunga carriera da sceneggiature, culminata con The Social Network, ovvero la storia di Facebook, che gli ha consentito di vincere un Oscar, un Golden Globe ed un Premio BAFTA.
Il film si basa sul libro di memorie Molly’s Game: From Hollywood’s Elite to Wall Street’s Billionaire Boys Club, My High-Stakes Adventure in the World of Underground Poker di Molly Bloom. Il ruolo di Molly è affidato a Jessica Chastain, lanciata da The Tree Of Life, Palma d’Oro a Cannes e consacrata da The Help, che le vale una candidatura all’Oscar, poi bissata con Zero Dark Thirty, che le farà aggiudicare anche un Golden Globe.
La sua Molly Bloom è (e non poteva essere altrimenti) accostabile per caratteristiche ai personaggi già tracciati in passato da Sorkin: in lei si riconoscono tratti di Steve Jobs come quelli di Mark Zuckerberg. E’ infatti intelligente, loquace ed autodistruttiva.
Molly’s Game è ben scritto, maledettamente ben scritto. Descrive il poker nei suoi meccanismi più profondi, pur non soffermandosi sui tecnicismi come altri film in passato. Ed i dialoghi non sono mai noiosi, né ridondanti. La sceneggiatura è intrigante.
La prova d’attore complessiva è buona, la Chastain e Kevin Costner funzionano nei rispettivi ruoli. Una spanna sopra a tutti Idris Elba, che interpreta l’avvocato Jaffey ed è protagonista, ancora una volta, di una prestazione maiuscola.
Nulla da segnalare a livello tecnico: regia, fotografia, scenografie nella media, senza infamia né lode.
Non convince invece la durata: sebbene ben scritto, come già detto, 140 minuti sembrano davvero eccessivi.
Se non vi mancano tempo e pazienza, date una chance a Molly’s Game. Sarà un azzardo ripagato da un piatto ricco.