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CineVisioni: la recensione di Rampage – Furia Animale

di Luca Ceccarelli
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In programmazione a  Grosseto – The Space Cinema ed Aurelia Antica Multisala

Protagonista di Rampage, film d’azione e avventura diretto da Brad Peyton, è il primatologo Davis Okoye (Dwayne Johnson). Uomo schivo, Davis condivide un legame indissolubile con George, un gorilla silverback straordinariamente intelligente di cui si occupa dalla nascita. Un rischioso esperimento genetico e dai risultati catastrofici trasforma la gentile scimmia in un’enorme creatura furiosa.

A peggiorare le cose, ben presto si scopre che altri animali sono stati modificati allo stesso modo. Mentre questi nuovi predatori alfa devastano il Nord America, distruggendo ogni cosa che incontrano lungo il proprio cammino, Okoye farà squadra con uno screditato ingegnere genetico per creare un antidoto, facendosi strada attraverso un campo di battaglia in continua evoluzione, non solo per impedire una catastrofe globale, ma per salvare lo spaventoso primate che una volta era suo amico.

La Warner Bros ha acquisito la Midway Games, con un’operazione da 33 milioni di dollari. In tutto ciò, ha deciso di produrre un film tratto da uno dei giochi più amati, Rampage appunto, che rappresenta indubbiamente una potente operazione nostalgia.

Tutto ruota intorno a Dwayne Johnson, scelto come protagonista di Rampage. La regia è stata affidata a Brad Peyton, più per il suo legame con l’attore principale che per meriti pregressi. E infatti la regia è il primo inciampo in cui incorre la franchise di Rampage.

Dwayne Johnson ha una schiera di aficionados disposti a seguirlo sempre e comunque, magari perché legati al personaggio di The Rock. E probabilmente è questo il ragionamento seguito dalla Warner Bros, perché non si capisce altrimenti come sia possibile che Rampage sia stato concepito in questo modo.

Il videogioco comprendeva una scimmia gigante, un alligatore gigante ed un lupo gigante (rispettivamente George, Lizzie e Ralph) che assaltano una città. Tutto consisteva, per gli autori del film, nel portarli lì e far compiere loro la necessaria opera di distruzione. Per fare questo, la produzione ha scelto una strada davvero assurda: i mostri sono creati da una azienda di cattivi, la Energyne, condotta da fratello e sorella. Costoro, impressionati ed impauriti da questi mostri generati da loro stessi, che marciano nelle campagne, divorano persone e lasciano una scia di distruzione, decidono che per salvarsi sia necessario trasmettere un segnale ad una frequenza udibile solo dai mostri e che li sposti su Chicago. Pazzesco, davvero pazzesco.

La scarsa qualità complessiva del film, la regia inesistente, la prova mediocre degli attori, una sceneggiatura che, come già detto, rasenta il ridicolo ed a volte vi annega, rendono Rampage un’americanata terribile e nauseabonda, tale da annullare l’affetto che conduce i fan del videogioco davanti al grande schermo. Neppure un ottimo uso della computer graphics può salvare il film dal disastro.

La speranza è che Lizzie, George e Ralph facciano una buona volta un sol boccone di chi produce film così scadenti.

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