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CineVisioni: la recensione di Tomb Raider

di Luca Ceccarelli
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In programmazione a Grosseto – The Space Cinema ed Aurelia Antica Multisala

Lara Croft è una ragazza indipendente e sicura di sé, che vive a Londra e sbarca faticosamente il lunario incastrando vari lavoretti, poiché è poco incline a seguire le lezioni all’università. Lara è in realtà l’ereditiera del patrimonio di suo padre, ricco magnate apparentemente morto sette anni prima durante una spedizione, ma poiché si rifiuta di firmare i documenti che ne attestino la morte non può entrare in possesso di Croft Manor e delle molte attività di suo padre. La sua tutrice Ana un giorno la convince a firmare, ma il notaio le consegna un rompicapo che lei riesce a risolvere trovando al suo interno una chiave.

La chiave apre un laboratorio segreto nascosto nel mausoleo di Croft Manor. Qui Lara scopre che dietro la facciata di uomo d’affari suo padre era un avventuriero, ed è scomparso durante una spedizione nel Mar del Diavolo al largo del Giappone alla ricerca della tomba della regina Himiko, figura leggendaria che si narra essere una strega portatrice di morte. Sebbene nel suo ultimo messaggio il padre le chieda di distruggere tutto il materiale inerente il progetto, Lara decide di partire per cercarlo, e comprendere che fine abbia fatto. A Hong Kong Lara ingaggia Lu Ren, capitano di una nave malmessa, perché lo accompagni fino all’isola di Yamatai, le cui coordinate sono state trovate dal padre; ma durante la traversata una furibonda tempesta li fa naufragare sull’isola.

Il film non funziona. La sceneggiatura è del tutto mediocre e la regia svogliata ed inconsistente. In aggiunta alla trama davvero esile, ci sono qua e là delle digressioni discutibili che non hanno nulla a che fare con il main plot di Tomb Raider.
Inoltre è troppo lungo, riuscendo a fatica a risultare accettabile nella prima ora, salvo poi perdere costantemente mordente e ritmo trascinandosi fino ai 118 minuti totali.

Se poi si considera che questo film è di fatto un reboot, si intuiscono facilmente anche i problemi di originalità. Beh, Tomb Raider è in grado di superare qualunque vostra aspettativa: in basso, naturalmente. La pellicola è prevedibile a dir poco e non fa nulla per solleticare lo spettatore. Tutto da copione, pessimo peraltro.

Alla vigilia una delle più grandi perplessità era capire se Alicia Vikander sarebbe stata in grado di rimpiazzare adeguatamente Angelina Jolie nei panni di Lara Croft. Ebbene, questa sfida è stata vinta perché l’attrice svedese offre un’ottima prova, calciando e saltando come l’eroina del videogioco.

La buona notizia è che non rimpiangerete Angelina Jolie. La pessima è che rimpiangerete tutto il resto, compreso il costo del biglietto.

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