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CineVisioni: la recensione di American Assassin

di Luca Ceccarelli
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In programmazione a Grosseto – The Space Cinema

Lo studente universitario Mitch Rapp (Dylan O’Brien) è un giovane e promettente atleta. Quando la fidanzata perde la vita durante un attacco terroristico Mitch, sconvolto, decide che il suo unico scopo sarà vendicarsi. Assoldato prima clandestinamente e poi ufficialmente, inizia un duro allenamento in una sezione speciale della CIA per portare a termine il suo sanguinoso progetto sottoponendosi per mesi a incredibili sforzi fisici e dure prove psicologiche.

Fino al giorno in cui il veterano della Guerra Fredda Stan Hurley (Michael Keaton) lo arruola per un’operazione segreta, con l’obiettivo di indagare su una serie di attacchi previsti in Medio Oriente. Il giovane Mitch, ossessionato dal rancore e dal desiderio di vendetta, accetta il pericoloso incarico e sulle tracce di un agente turco entra nella più grande polveriera d’Europa.

Il film è l’adattamento cinematografico del romanzo American Assassin di Vince Flynn, edito nel 2010, uno dei tredici lavori dell’autore prematuramente scomparso. Non è il primo contatto di Flynn con la pellicola, poiché lo scrittore è stato in prima persona consulente per la serie TV 24.

La direzione del lungometraggio è stata affidata a Michael Cuesta, regista proveniente dal mondo indie  e rapidamente fagocitato da quello televisivo, avendo diretto numerosi episodi di Six Feer Under e di Dexter.

E il risultato si vede: American Assassin tradisce sin da subito un approccio televisivo alla regia ed alla fotografia, con lunghe e frequenti indulgenze all’azione pura. Non si può dire diversamente dell’approccio alla sceneggiatura, che sconta un certo semplicismo nel dispiegarsi della trama.

Il resto è un film chiaramente orientato ad un pubblico maschile, che evidentemente viene giudicato assetato d’azione, di valori ed alla fine di buoni sentimenti. Mitch Rapp è un personaggio che potrebbe effettivament entrare nei cuori di un pubblico in possesso di quelle caratteristiche,

Dylan O’Brien, al di là di una certa fisicità, strappa una risicatissima sufficienza nell’interpretazione del protagonista. Il vero leader è Michael Keaton, autore di un’eccellente prestazione nel ruolo di Stan Hurley. E’ lui a prendere il film per mano e condurlo con grande classe.

American Assassin, agli occhi di un pubblico mediamente esperto, appare come un insieme di luoghi comuni ed immensi deja-vu, come se si fosse voluto condensare una intera stagione di una mediocre serie tv d’azione in 112 minuti.

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