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CineVisioni: la recensione di I Puffi 3 – Viaggio nella foresta segreta

di Luca Ceccarelli
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In programmazione a Grosseto – The Space Cinema

Puffetta sta attraversando una crisi di identità, arrivando a porsi la domanda cruciale su cosa sia, di fatto, una puffetta, poiché è l’unica femmina in un villaggio di soli maschi. Scoprirà di essere stata creata dal perfido Gargamella come creatura malvagia e sucessivamente trasformata dal Grande Puffo nella Puffetta che tutti conosciamo.

Mentre Gargamella con il suo pentolone produce bloccasfere per catturare i Puffi, rubare loro l’energia e diventare il mago più potente del mondo, Puffetta si imbatte in un suo simile che non appartiene al villaggio capitanato dal Grande Puffo, e che sostava proprio a ridosso di quel muro che separa le terre conosciute dai Puffi dalla foresta loro proibita. Incautamente Puffetta svela quindi a Gargamella l’esistenza di un altro villaggio di Puffi che potrebbe diventare per lui una fonte di energia ancora più appetibile, e il senso di colpa che prova per essersi lasciata sfuggire quell’informazione dà inizio al suo lungo viaggio per avvisare il villaggio sconosciuto della minaccia incombente, con un po’ di aiuto da parte dei suoi amici.

I Puffi 3 – Viaggio nella foresta segreta si inserisce in un doppio filone: da un lato quello del riadattamento “pompato” di personaggi e cartoni, dall’altro quello dell’operazione nostalgia, capace di catturare, almeno nelle intenzioni, un pubblico appartenente alle generazioni precedenti, solleticato dalle atmosfere vintage.

Il film si rivolge in maniera quasi sfacciata ad un pubblico di piccolissimi: lo tradiscono la trama estremamente lineare, i dialoghi composti essenzialmente di piccole battute, l’uso quasi psichedelico del colore e l’estrema semplificazione del quadro emotivo, nel quale risulta quasi imbarazzante la divisione netta tra bene e male, tra buoni e cattivi.

La regia è stata affidata a Kelly Asbury, sulla scia dei suoi precedenti successi Spirit – Cavallo Selvaggio e soprattutto Shrek 2. Ma il risultato stavolta deve essere sembrato deludente persino ai produttori, visto che I Puffi 3 – Viaggio nella foresta segreta era previsto in distribuzione addirittura a fine 2015 ed è poi stato sottoposto a continui ritardi nella data d’uscita.

In effetti la pellicola fallisce proprio nel punto dove doveva colpire, ovvero nell’obiettivo di coinvolgere contemporaneamente i bambini ed i loro genitori, tema che ormai risulta un vero must per le pellicole d’animazione; si sa, i genitori portano i figli più volentieri al cinema se riescono a non annoiarsi. In questo caso, però, rimarranno delusi: mentre i pargoli saranno entusiasmati da un mondo giocattoloso e coloratissimo e da numerosissime scene d’azione, gli adulti cercheranno invano conforto in qualche canzone pop d’accompagnamento mentre sprofonderanno nella poltrona, sconfortati da banalità e sin troppo movimento sullo schermo.

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