In programmazione a Grosseto da domani – The Space Cinema
Caleb (Christopher Walken, una carriera infinita, da Il Cacciatore a La Zona Morta, da Batman – Il Ritorno a Pulp Fiction) e Camille Fang (Maryann Plunkett, più famosa a Broadway che sul grande schermo) sono una coppia ossesionata dalla performing art, al punto da coinvolgere anche i figli nelle proprie esibizioni narcisistiche e provocatorie, filmandone gli effetti sui presenti tramite una videocamera che i due portano sempre con sé.
Proprio i piccoli Fang, Annie (Nicole Kidman, dall’esordio in Un’australiana a Roma alla consacrazione con Eyes Wide Shut, The Others e Moulin Rouge!) e Baxter (Jason Bateman, Derek de Il mio amico Ricky e più recentemente protagonista dei due Come ammazzare il capo) sono i due protagonisti che ci conducono nella loro storia. Ovviamente dopo le esperienze con i genitori “bimba A” e “bimbo B” , ora adulti, rimangono nel campo dell’arte, rispettivamente attrice in fase calante e scrittore preda del classico blocco dopo una convincente opera prima.
Annie e Baxter torneranno al loro luogo d’origine in occasione della misteriosa sparizione dei propri genitori.
Di fatto La famiglia Fang ha tutti i tratti del giallo, stante il mistero della sparizione di Caleb e Camille, le ricerche da parte dei due figli ed un microcosmo che circonda ed asseconda le vicissitudini artistiche e personali dei Fang.
Ben presto, però, ci si rende conto che Jason Bateman, alla sua seconda regia dopo Bad Words e coproduttore della pellicola insieme alla Kidman, ha intenzione di raccontarci ben altro. In ogni piega della trama, infatti, possiamo notare un evidente tratto introspettivo che rappresenta l’aspetto indubbiamente più interessante di questo lungometraggio.
Il tormento di una famiglia in cui trionfano gli egoismi di Caleb è magnificamente palese, così come il prevalere della finzione sulla realtà è maestosamente smaccato, al punto di falsare gli stessi affetti che sono il collante tra genitori e figli. Come i protagonisti stessi riconoscono, apprezzare il gesto artistico e dissacrante dei Fang significa, in definitiva, voltare loro le spalle e prendere un’altra strada. La vita sacrificata all’afflato artistico, gesto di egocentrismo e contemporaneamente di grande generosità. La scelta della fotografia ed alcune ambientazioni accompagnano la narrazione caratterizzandola con atmosfere quasi eteree ed oniriche.
Walken, Kidman e Bateman su tutti sanno rendere i loro personaggi vivi e comunicativi, in un plot non semplice ed ambizioso, sicuramente originale e da non affrontare con leggerezza. La famiglia Fang chiede allo spettatore impegno e concentrazione, insieme ad una piccola partecipazione con animo tormentato d’artista.