In programmazione a Grosseto – The Space Cinema
Una spia e mezzo è la storia di un reincontro: quello tra Calvin (Kevin Hart, visto in Paper Soldiers, Scary Movie 3 e Vi presento i nostri) e Robbie (Dwayne Johnson, “The Rock” del wrestling ed una carriera cinematografica cominciata con Il Re Scorpione).
Calvin e Robbie non si vedevano da vent’anni. Nel 1996, data della loro festa di maturità, Calvin era il ragazzo più promettente della scuola ed un tipo dal cuore buono; Robbie era un adolescente obeso e costantemente vittima delle umiliazioni dei bulli, su tutti Trevor (Jason Bateman, indimenticabile Derek in Il mio amico Ricky e poi David ne La famiglia Hogan, visto anche nei due Come ammazzare il capo….e vivere felici).
Nei due decenni molte cose sono cambiate, a partire dall’identità di Robbie. Ed anche Calvin non è più quello di un tempo. Sarà proprio Calvin a fare le spese di questi mutamenti, trovandosi coinvolto in una vera e propria azione di spionaggio internazionale.
La coppia Johnson-Hart è esplosiva e funziona a meraviglia. Sono moltissimi i momenti divertenti di questo film e le scene al limite del paradossale che i due protagonisti accompagnano con una mimica d’eccezione. La chimica tra i due è tale che ci si fa accompagnare attraverso una storia che altrimenti presenterebbe ben poco spessore ed anche qualche significativo buco di trama.
Ma chi cerca una spy story ben fatta, profonda e di livello non può certo essere lo spettatore medio di Una spia e mezzo. Questa pellicola, infatti, si rivolge a chi cerca un action comedy, genere che gli americani amano e sanno realizzare al meglio. Di più, sembra di intravedere in alcuni passaggi un omaggio al cinema di E.B. Clutcher, con le improbabili risse di Bud Spencer, perché alla fine il personaggio di Dwayne Johnson è un Piedone in salsa CIA.
Sebbene il lungometraggio paghi dazio al patriottismo, esso riesce tuttavia a porre l’accento, con leggerezza, su alcuni temi sociali, su tutti il bullismo ed i danni che può creare alla psiche degli adolescenti: dietro una montagna di muscoli batte pur sempre un cuore! Il continuo susseguirsi di vincenti che diventano perdenti e perdenti che diventano vincenti, inoltre, è un mix tra “l’uomo è artefice del proprio destino” ed una riflessione su quanto sia effimero il successo.
Una spia e mezzo è tutto qua: un film basato sui due protagonisti, con una regia accondiscendente ed una sceneggiatura minimale. Non ci sono neanche troppe concessioni agli effetti speciali e questa è un’altra bella sorpresa. Da non perdere il finale, autoironico e godibilissimo.