Domani, la rassegna cinematografica Capalbio Art propone un film a cui lo staff della manifestazione si sente particolarmente legato.
Si tratta de “Il sole dentro”, una delicata proiezione di Paolo Bianchini dedicata al tema dell’infanzia e non solo e ispirata da una tragica storia vera: Bruxelles, 2 agosto 1999 (data scelta non a caso da Capalbio Art), il tecnico di una compagnia aerea trova, nel cargo dell’aeroplano, abbracciati, i corpicini assiderati di due adolescenti guineani, Yaguine e Fodè, che avevano intrapreso un lungo viaggio per consegnare di persona “Alle loro Eccellenze e membri responsabili dell’Europa” la loro lettera, contenente una richiesta di aiuto, scuole, cibo e cure, per i bambini del loro Paese.
Questa tragica vicenda è stata ripresa da Paolo Bianchini, che, insieme a Paola Rota, è anche sceneggiatore del film, per narrare l’avventura, a dieci anni di distanza, del ritorno in patria, in Africa, di Thabo e Rocco, uno africano, l’altro italiano, “vittime del mercato di bambini calciatori dal quale sono fuggiti – spiegano dall’Alveare Cinema, la casa di produzione che Bianchini e Rota hanno fondato insieme nel 2006 -. Un vero e proprio sfruttamento in cui i bambini spesso vengono levati dalle famiglie, ‘usati’ e abbandonati quando non servono più. I due ragazzi giocando con un pallone, loro unico compagno di viaggio, partono da Bari e attraversano l’Africa a piedi, percorrendo, in senso opposto, uno dei tanti ‘sentieri delle scarpe’ tracciati in anni da migliaia di uomini, donne, bambini, in fuga dalle carestie e dalle guerre. Il loro viaggio è ricco di insidie e difficoltà, ma anche di incontri ed esperienze straordinarie che li cambieranno per sempre”.
Il film, realizzato con budget limitato ma interpretato da prestigiosi attori italiani che hanno lavorato gratuitamente, come Angela Finocchiaro, Giobbe Covatta, Francesco Salvi e Diego Bianchi, è l’icona del messaggio della tredicesima edizione di Capalbio Art: una pellicola che invece di puntare su fantasmagorici effetti speciali, tocca l’animo con profondi e commoventi affetti speciali.
“Quello che rende questo film uno dei più belli e toccanti della stagione non è tanto la rappresentazione dell’indifferenza e del cinismo dell’’Europa – afferma la presidente di ArteaCapalbio, Lidia Tarantini -, quanto il messaggio implicito nel viaggio di ritorno dei due ragazzini: non è emigrando, ma tornando invece alle origini e impegnando le proprie energie in patria, che la giovane Africa può sperare di costruire il suo futuro”.
La proiezione de “Il sole dentro” avrà inizio alle 21.45, in piazza dei Pini a Capalbio, alla presenza di Paolo Bianchini, che sarà ospite della rassegna per illustrare il film e raccontare la campagna “Fatti sentire”, un’iniziativa promossa da Alveare Cinema e Poste Italiane, sviluppatasi attorno a “Il sole dentro” e rivolta agli studenti delle scuole italiane, con l’obiettivo di far conoscere la storia di Yaguine e Fodè e far capire ai giovani il valore della loro lettera facendo allo, stesso tempo, prendere loro coscienza dei propri diritti.
Paolo Bianchini, che dal 2002 è ambasciatore dell’Unicef per il suo impegno nelle problematiche dell’infanzia, trattate in molte delle sue opere, ha iniziato la sua attività nel cinema come aiuto regista e sceneggiatore in circa sessanta film, lavorando con i più importanti registi italiani, tra cui Mario Monicelli, Luigi Comencini, Vittorio De Sica, Edoardo De Filippo e molti altri.
Dopo essere passato alla pubblicità, la abbandona nel 1997 e torna al cinema, realizzando il film “La grande quercia”, del quale è anche autore della sceneggiatura. Il film ha avuto successo e riconoscimenti in molti tra i più prestigiosi festival del mondo.
Dal 2002 è ritornato a pieno ritmo al suo lavoro di regista e sceneggiatore, spesso in collaborazione con Rai e Raicinema, ed è stato insignito anche di alcuni importanti premi. Dal 2011, è impegnato con “Il sole dentro” e la campagna “Fatti sentire”.