Home Attualità Manifestazione per la pace, l’Anpi: “Parteciperemo solo a quella di Grosseto, ecco perchè”

Manifestazione per la pace, l’Anpi: “Parteciperemo solo a quella di Grosseto, ecco perchè”

di Redazione
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Grosseto. Il comitato provinciale dell’Anpi di Grosseto esprime “un fermo disappunto e la propria viva preoccupazione per il comunicato diffuso dall’Anpi nazionale lo scorso 6 marzo, in merito alla manifestazione prevista a Roma per il prossimo sabato 15 su proposta del giornalista Michele Serra (ed alla quale a nostro giudizio è stata data adesione troppo frettolosamente ed a prescindere anche dall’Anpi): una mobilitazione promossa a partire da un’iniziativa individuale, generica nei contenuti e priva di un percorso condiviso e soprattutto di una piattaforma politica chiara e trasparente. Uno slogan e basta, senza una proposta nitida ed univoca su ciò che vorremmo. Peraltro, è stato precisato che tale partecipazione dovrebbe avvenire senza i nostri simboli e senza la possibilità di portare la nostra voce e la nostra identità collettiva”.

“Alla luce di tutto ciò, il comitato provinciale Anpi di Grosseto ritiene opportuno non organizzare alcuna delegazione ufficiale per la manifestazione in questione – continua la nota dell’associazione -.L’Anpi è un’associazione che si muove in modo unitario e rappresenta un patrimonio collettivo, non può essere trascinata in iniziative poco trasparenti, generiche (nonostante qualche timido ripensamento da parte di diversi, anche al di fuori dell’Anpi, dopo il malumore diffuso su tutto il territorio nazionale, sia da singoli che da organizzazioni ed articolazioni costituite), che non garantiscono piena coerenza con i nostri principi fondanti, al di là di qualche differenza che può comunque esserci in un confronto dialettico, ma con obiettivi finali netti. Il progetto Rearm Europe non è qualcosa che possiamo limitarci a criticare: va fermamente respinto e contrastato. Non possiamo accettare che l’Unione Europea abdichi alla sua missione di pace, per intraprendere la strada pericolosa di una nuova corsa al riarmo e della militarizzazione dell’economia”.

“La trasformazione dell’industria civile in industria bellica, l’istituzione di una banca di guerra e lo stanziamento di 800 miliardi di euro per gli armamenti, sottraendo risorse a scuola, sanità, welfare e diritti sociali, costituiscono un attacco mortale all’idea di Europa nata dal Manifesto di Ventotene, dalle rovine della Seconda Guerra mondiale e dalla sconfitta del nazifascismo – sottolinea l’Anpi -. Anziché la corsa al riarmo, gli Stati lavorino per una vera coesione sociale, politica, economica, fiscale dell’Unione Europea; anche in campo militare in termini di difesa comune, ma mettendo insieme le forze e le risorse già in essere di ognuno di essi. L’Europa che vogliamo è quella che hanno indicato le madri ed i padri costituenti e che hanno sognato e difeso, anche con la propria vita, i partigiani e le partigiane: un’Europa di pace, di giustizia sociale, di democrazia sostanziale e di diritti per tutte e tutti. Non c’è spazio per ambiguità, né per compromessi al ribasso. Per queste ragioni non parteciperemo alla manifestazione del 15 marzo a Roma, ma aderiamo alla manifestazione promossa a Grosseto già da gennaio nelle stesse ore dal locale ‘Coordinamento per la pace’, con appuntamento in piazza F.lli Rosselli alle 15.45″.

“Rilanciamo con forza una proposta chiara, pur consapevoli che tutte le sigle che vi aderirebbero e soprattutto i cittadini possono essere non univocamente schierati sugli stessi strumenti e percorsi per affermare l’Europa che vogliamo: lavoriamo insieme per organizzare una grande manifestazione nazionale per un’Europa di pace, coinvolgendo le altre associazioni, le forze politiche che condividono i nostri valori, i sindacati e tutti coloro che si riconoscono nei principi della Resistenza e della nostra Costituzione – termina l’Anpi -. Una mobilitazione che esprima con fermezza il rifiuto del Rearm Europe, della logica delle armi, dei nazionalismi che tornano a minacciare la convivenza tra i popoli, e che affermi con determinazione un modello di Unione Europea fondato sulla cooperazione, la solidarietà, la giustizia sociale ed il rispetto dei diritti e delle libertà”.

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