Home Attualità Progetto “Compaio”: in carcere si coltivano piante e si imparano nuovi mestieri

Progetto “Compaio”: in carcere si coltivano piante e si imparano nuovi mestieri

Prosegue l'iniziativa promossa da Cna Servizi, l'agenzia formativa di Cna Grosseto, e finanziata dalla Regione Toscana

di Redazione
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Grosseto. Splendidi girasoli, gustosi pomodori e peperoncini, patate saporite e, ancora, oleandri, piante grasse, carote, menta: sono alcune delle piante che i detenuti della casa circondariale di Grosseto stanno coltivando con l’aiuto di Luigi Favilli, nell’ambito del progetto “Compaio – Competenze in panificazione interventi ortoflorovivaistici a Grosseto”, finanziato dalla Regione Toscana, sostenuto dal Comune di Grosseto e promosso da Cna Servizi, l’agenzia formativa di Cna Grosseto, in partenariato con Heimat, Cpia, cooperativa “Il Melograno”, e ideato in collaborazione con l’azienda sostenitrice Favilli srl.

Prosegue, infatti, l’iniziativa avviata nella scorsa primavera, con l’intento di fornire una serie di competenze professionali alle persone che stanno scontando la loro pena detentiva, con l’obiettivo di favorirne il reinserimento sociale, rafforzando le politiche di inclusione e contrastando i fenomeni di discriminazione.

Sono due i percorsi formativi intrapresi, per formare due figure molto richieste dal mercato del lavoro: il potino curatore di interventi ortoflorovivaistici e l’operatore della lavorazione di prodotti panari, dolciari e da forno, percorso che prenderà avvio nei prossimi giorni. I partecipanti, alla fine del percorso, potranno sostenere un esame e ottenere una certificazione delle competenze acquisite, spendibile sul mercato del lavoro.

Inoltre, accanto al progetto “Compaio”, che ha raccolto l’appoggio anche del Comune di Grosseto, si è sviluppata un’altra iniziativa ideata dal progettista Marco Milaneschi e finanziata da Cna Grosseto: i partecipanti al corso, infatti, potranno partecipare all’ideazione e alla creazione di un murale che andrà a decorare, con elementi della natura che richiamano le piante coltivate durante la formazione, le scale interne della casa circondariale di via Saffi a Grosseto.

Nella foto, da sinistra: Elena Dolci (responsabile Cna Servizi), Luigi Favilli, Anna Piccioni (Cna Grosseto).

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