Grosseto. Quando si parla di turismo viene spesso dimenticato un fenomeno che eppure ha un forte impatto, anche economico, sul sistema dell’accoglienza e della gestione dei flussi: quello dell’abusivismo nel campo delle guide turistiche.
Ad accendere nuovamente la luce su questo aspetto troppe volte ignorato è Confguide, la Federazione nazionale delle guide turistiche aderente a Confcommercio che con la sua presidente nazionale, Valeria Gerli, e la presidente per la provincia di Grosseto, Fabiola Favilli, torna anzitutto a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla differenza tra guida turistica professionale e ‘Cicerone improvvisato’, ma soprattutto chiede ai Comuni di far rispettare la legge mediante controlli diffusi.
“La nuova legge sulla professione di giuda turistica – afferma Gerli – prevede un regolamento approvato a fine giugno che però non è ancora operativo. Ne consegue che tutte le pratiche ‘anomale’ contro le quali ci siamo battuti negli anni e nei mesi scorsi sono ancora in essere. Ci sono persone che si fanno trovare nelle piazze e nei luoghi più frequentati di ogni città e si mettono ad illustrare ai turisti, singoli o a gruppi, i monumenti e la storia del posto facendosi poi pagare con le mance. Ci sono pure figure professionali di altro genere, come possono essere ad esempio operatori interni ai musei che, magari perché presi dal momento, travalicano le proprie competenze. Tutte queste attività esercitate in maniera non del tutto conforme alla legge danneggiano il comparto delle guide turistiche professionali, ma allo stesso tempo l’utenza stessa alla quale non viene offerto un servizio di qualità certificato. Sarebbero opportuni maggiori controlli, con sanzioni anche per chi fruisce di servizi improvvisati”.
E in Maremma? Anche la provincia di Grosseto conosce fenomeni di abusivismo. “E’ un vecchio problema che purtroppo sta aumentando anziché diminuire – rivela Fabiola Favilli, presidente di Confguide Confcommercio Grosseto -. Anche in provincia di Grosseto viene spesso segnalato alla nostra associazione di categoria l’esercizio illegittimo della attività di guida che è punibile con sanzioni amministrative da 3mila a 12mila euro. Sono punibili anche coloro che non si avvalgono di professionisti abilitati per le visite turistiche e per questo chiediamo ai Comuni che, attraverso gli agenti della Polizia Municipale, assicurino il rispetto della legge, tutelino la nostra professione e di conseguenza l’immagine del territorio”.