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Grosseto. Questa mattina si è svolta la cerimonia di commemorazione di Giacomo Saporito, Guardia di città, che il 2 dicembre 1903 fu ucciso da colpi di arma da fuoco esplosi in piazza del Sale, a Grosseto, da un criminale che da tempo si sottraeva alle ricerche delle Forze di Polizia.
Al momento della morte Giacomo Saporito aveva 36 anni ed era un appartenente al Corpo delle Guardie di Città, articolazione statale della Pubblica Sicurezza divenuta in seguito, per effetto delle trasformazioni intercorse in oltre di un secolo di storia, l’attuale Polizia di Stato.
La cerimonia
La cerimonia ha avuto inizio alle 10.30 in Questura: in un primo momento, nell’auditorium, alla presenza delle locali massime autorità civili, militari e religiose e di personalità politiche nazionali, hanno ricordato la figura di Giacomo Saporito il Questore Antonio Mannoni, il delegato regionale dell’Anps (Associazione nazionale della Polizia di Stato) Alessandro Vitarelli ed il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
La figura della Guardia di Città Giacomo Saporito, ricordata già nel sacrario della Polizia di Stato, è stata ricostruita attraverso le ricerche storiche effettuate da Oriano Negrini, storico, appartenente all’Associazione nazionale Polizia di Stato, che ha effettuato un accurato studio sulla persona e sulla vicenda che ha portato alla sua morte, pubblicando una monografia.
Al termine della ricostruzione della tragica vicenda, il Questore ha consegnato al sindaco e al delegato regionale dell’Anps la pergamena di intitolazione in ricordo dell’evento. L’ANPS ha poi donato al sindaco una targa a commemorazione della giornata.
La targa
La cerimonia si è poi portata in piazza d’Armi, la piazza interna alla Questura, che è stata intitolata questa mattina a Giacomo Saporito: per l’occasione, davanti ad un picchetto schierato della Polizia di Stato e alla presenza di tutte le autorità, sono stati resi gli onori al caduto della Polizia Giacomo Saporito ed è stata scoperta dal Questore una targa bronzea commemorativa, con un momento di preghiera officiata dal cappellano della Polizia di Stato. Nella circostanza il trombettiere della Polizia Municipale di Grosseto ha suonato il Silenzio d’ordinanza.
La lapide
Successivamente, alle 12.00, tutte le autorità si sono recate in piazza del Sale, teatro dell’omicidio, dove è stata apposta una lapide in marmo commemorativa, scoperta dal Questore di Grosseto Antonio Mannoni e dal sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, alla presenza di una rappresentanza della Polizia di Stato e una dell’Anps, presente con il labaro, ed è stata posizionata una corona di alloro ai piedi della lapide da parte del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza.
Questa celebrazione ha costituito un momento importante non solo per la Polizia di Stato, ma anche per la città di Grosseto poiché ha rappresentato un’occasione di riflessione e uno spazio per la memoria in ricordo dei sacrifici delle donne e degli uomini della Polizia di Stato che hanno difeso, a costo della vita, la sicurezza della comunità.