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Virgo Fidelis: i Carabinieri celebrano la patrona dell’Arma

Messa nella cattedrale di Grosseto

di Redazione
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Grosseto. Questa mattina i Carabinieri hanno celebrato la “Virgo Fidelis“, patrona dell’Arma dei Carabinieri sin dal 1949, quando con questo appellativo, Maria madre di Gesù, fu scelta come protettrice dell’Arma.

La funzione religiosa nel duomo di Grosseto è stata presieduta da don Paolo Gentili, vicario del Vescovo Giovanni Roncari, alla presenza delle autorità civili e militari della provincia e di tanti Carabinieri in sevizio ed in congedo, che ogni anno tengono ad essere presenti a questa ricorrenza.

Al termine della funzione, il Comandante provinciale dei Carabinieri di Grosseto, nel ringraziare tutti i presenti, ha ricordato che oggi ricorre la “Giornata dell’orfano” dei militari dell’Arma dei Carabinieri nonchè l’82° anniversario dell’eroica difesa del caposaldo di Culqualber. Il 21 novembre 1941, il 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè mobilitato si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa.

In quella circostanza, la bandiera dell’Arma ricevette la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione: “Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa dell’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo. Infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, segnò per l’ultima volta in terra d’Africa la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldò graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un sol eroico blocco, simbolo delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma”

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